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22 Giugno 2023 - 17:55La Giunta comunale ha accolto nel Salone d’Onore i giovani provenienti da diverse regioni d’Italia e d’Oltralpe, che stanno terminando a Cuneo lo “stage per giovani portieri” organizzato dall’Unione sportiva delle Acli di Cuneo, in collaborazione con la “Scuola Portieri UNO” di Bologna.
riceviamo e pubblichiamo
I ragazzi e le ragazze erano accompagnati da Fabrizio Ferron e Lorenzo Di Iorio, insieme a Marco Roccati e Fabio Finucci. Sono questi ex-portieri che li stanno allenando, con la collaborazione del giovane Simone Giaccardi, portiere del Cuneo-Olmo 1905.
Nel dare loro il benvenuto, l’Assessore allo sport Valter Fantino ha dichiarato: “Siamo molto onorati di avervi nostri ospiti qui oggi. Ci fa piacere che nella nostra città si organizzino stages con professionisti di questo livello, che si prendono cura della preparazione di nuove generazioni di portieri”.
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Fabrizio Ferron, preparatore dei portieri delle giovanili azzurre dopo 400 partite in serie A
Fabrizio Ferron è preparatore dei portieri delle selezioni nazionali giovanili. Ha giocato oltre 400 partite in serie A, come portiere di Atalanta Sampdoria, Inter. Reduce con la nazionale Under-20 dai campionati mondiali di categoria che si sono conclusi l’11 giugno in Argentina con un importante 2° posto per la squadra italiana, ha condiviso alcune riflessioni. “I ragazzi hanno risorse incredibili, il nostro compito è di trasmettere loro valori”, ha affermato Ferron, ricordando Arrigo Sacchi: “Sacchi mi ha insegnato che bisogna scegliere prima l’uomo, poi il calciatore”. E poi l’incoraggiamento ai giovani: “Senza fatica non si fa nulla, ma bisogna avere obiettivi sani”.
Lorenzo Di Iorio, riconosciuto come uno dei migliori scopritori e allenatori di portieri, ha illustrato le trasformazioni che questo ruolo ha vissuto negli ultimi 20 anni. “Oggi il portiere partecipa al gioco in modo molto più significativo che nel passato, come un regista arretrato. Questo implica una preparazione e un allenamento completamente diversi perché significa che l’estremo difensore deve essere anche in grado di giocare con i piedi mentre in passato gli bastava parare”.