Salvini canta con Mara Venier al Costanzo Show: ‘Io e Di Maio come Battisti e Mogol’ (VIDEO)
29 Marzo 2019 - 5:34Gomorra 4, il tweet di Salvatore Esposito a fine puntata, fan in lacrime: ‘Da Oscar’
30 Marzo 2019 - 0:15Nuova tappa e nuovi interessanti indicazioni dai protagonisti di Storie di influencer con la collaborazione del gruppo Facebook Scuola Italiana Influencer di Miriam Chilante. Piccoli consigli e aneddoti raccontati da chi è riuscito, tra mille sacrifici, a farsi largo nella ‘giungla’ del web diventando un prezioso punto di riferimento nel proprio settore di competenza.
Lucia Giusti è una seguitissima Fashion Blogger. Sul profilo Instagram la ‘legallychic’ conta oltre 61mila follower. Sul suo blog Legallychic la toscana si presenta come “avvocato di professione ma modaiola per passione”. Per Lucia “si può essere chic ed alla moda in qualsiasi situazione, anche la più impensata”.
Essere un’influencer può considerarsi una scorciatoia per guadagni facili?
“Al contrario, far sì che l’attività di influencer diventi un vero e proprio lavoro e porti dei guadagni concreti è molto difficile. Oggi la concorrenza è spietata, ci sono molte influencer o aspiranti tali e per emergere e trasformalo in un vero lavoro occorre impegno costante, una qualità del lavoro sempre ai massimi livelli, idee nuove e quel tocco in più per distinguersi dalla massa! Ed ovviamente, tanta costanza e dedizione. Facile e subito in questo lavoro non esistono!”
Sabrina Barbante è una Travel Blogger da oltre 21mila follower su Instagram. E’ riuscita a trasformare la sua passione per i viaggi in un’importante opportunità professionale. Sul suo blog, Sabrina Birbante (In My Suitecase), racconta le sue esperienze in giro per il mondo: “Appassionata di vino e birra. Vegetariana, femminista, con 80 cm di capelli ricci da gestire ogni giorno”.
La cosa più bella e la cosa più brutta di essere un’Influencer?
“Come micro influencer la cosa più bella è avere a che fare con una community reale: chi mi legge e segue suo social e sul blog diventa un contatto a distanza, una persona con la quale si riesce ad interagire attraverso piccoli canali semiotici. La cosa più brutta… il giudizio comune della parola influencer. Non è un fenomeno sociale, non è un dramma psico-sociale. E’ solo un (complesso) concetto tecnico del marketing. Se lo si legge così, è più facile comprenderne l’utilità”.
Visualizza questo post su Instagram
@dior Women’s Day Event in Florence • • Total look by @mrsmacis_firenze