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Sinner ricostruisce il caso Clostebol: ‘Non ho sbagliato, ho capito chi è mio amico e chi no’

Sinner ha parlato per la prima volta della vicenda doping

“Non ho fatto niente di sbagliato”. É netto Jannik Sinner, incontrando la stampa prima degli Us Open che inizieranno lunedì, in merito alla questione doping, che lo ha visto indagato e assolto per assunzione involontaria di una dose microscopica di Clostebol.

Sinner sull’assoluzione dopo la positività al doping: ‘Un sollievo’, ufficializzato l’addio a Naldi e Ferrara: ‘Sono stati importanti’

Assoluzione che “ovviamente è semplicemente un sollievo” – sottolinea l’azzurro. “Non è certamente una situazione ideale prima di uno Slam, ma nella mia mente io so di non aver fatto niente di sbagliato. E questo mi dà forza” – ha detto il numero uno al mondo ai giornalisti, parlando per la prima volta della vicenda nel giorno dell’annuncio del licenziamento dei due protagonisti, il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara: “Sono stati importanti nella mia carriera e li ringrazio”, ha tenuto a sottolineare Sinner.  

Tornando sul caso Clostebol, Sinner ha ricostruito cosa è accaduto. “Quando siamo stati informati della positività, la prima cosa che abbiamo fatto è stata provare a capire quale fosse la sostanza. Abbiamo chiesto a Umberto, perché è quello che conosce bene queste cose. Ha capito subito che si trattava del suo spray, e come era finito nel mio organismo. Ha spiegato tutto subito ai giudici, per questo ho potuto continuare a giocare” – ha spiegato l’altoatesino.

‘Umberto ha capito subito che si trattava del suo spray ed ha spiegato tutto ai giudici’

“Naturalmente dietro le quinte dovevamo anche cercare di capire cosa sarebbe potuto succedere in futuro ma se ho potuto giocare è stato perché hanno creduto in me, in noi” – ha spiegato l’azzurro. Certo, ha aggiunto, “ero preoccupato perché era la prima volta che mi succedeva, e spero che sia l’ultima. C’è anche da considerare la concentrazione, 0.000000001, ci sono tanti zeri prima di arrivare all’uno. Ma ero preoccupato , perché metto sempre molta attenzione a queste cose, sono attento e corretto”.

Sinner ha parlato anche delle possibili conseguenze dal punto di vista della reputazione, dell’immagine che può derivargli dopo questa vicenda. “Ho continuato a giocare perché so di non aver fatto niente di male, di essere sempre stato un giocatore pulito. Chiaramente questa notizia può cambiare qualcosa ma chiunque mi conosca bene sa che non farei mai qualcosa contro le regole. Rimane un momento molto duro per me e per il mio team. Qui capisco anche chi sono i miei amici e chi no Per la reputazione vedremo, non è una cosa che posso controllare” – ha chiosato il numero uno del mondo. 

‘Ho continuato a giocare perché so di essere pulito, speravo di arrivare all’ultimo slam in maniera libera’

All’orizzonte gli Us Open. “Diciamo che abbiamo passato un po’ di cose’ ultimamente, sono contento di essere qua e di giocare l’ultimo Slam della stagione. Speravo di arrivare in ‘maniera libera’. L’ultimo periodo non è stato semplice. Simone (Vagnozzi, nda) e Darren (Cahill, nda) mi hanno tenuto su” – ha aggiunto. “Lavoro ogni giorno per migliorare e cerco di divertirmi il piu’ possibile in campo. Primo ero un ragazzino e non capivo come funzionavano un po’ le cose. Ora è tutto diverso” – ha detto l’azzurro a proposito del suo primo turno a New York, contro lo statunitense Mackenzie McDonald, affrontato la prima volta nel 2021 sul cemento di Washington.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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