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Morto Ilario Castagner, dal capolavoro di Perugia alla beffa della biglia a Madrid

Il suo nome sarà legato per l’eternità ad una delle favole più belle del calcio italiano. Ilario Castagner fu il mentore del Perugia che arrivò ad un passo di uno storico scudetto. É morto all’età di 83 anni nel capoluogo di provincia umbro dove ha scritto le pagine più significative della sua carriera da allenatore.

Ilario Castagner firmò la storica imbattibilità del Perugia

Trascinò il Perugia ad un passo dallo scudetto con il record dell’imbattibilità

Castagner è l’esempio che si possono scrivere pagine di storia nello sport pur non avendo la bacheca del Trap o di Capello. Il suo Perugia chiuse il campionato di serie A 1978/79 da imbattuto, la prima volta da quando si disputava il girone unico, con 41 punti, tre in meno dell’ultimo Milan di Gianni Rivera che in quella stagione perse tre partite ma ne vinse 17. Orfano del compianto Renato Curi e di Novellino, passato ai rossoneri, Castagner con il suo Perugia fece sognare l’Italia. Bagni e Vannini furono tra i trascinatori di quella squadra che partì alla grande e che non trionfò per un piccolo calo nel finale di stagione.

Per Castagner fu la consacrazione con i grandi club che iniziarono a bussare alla sua porta. Dopo non essere riuscito nell’impresa di riportare la Lazio in serie A, centrò l’obiettivo l’anno dopo con il Milan che allena anche in serie A prima di essere sollevato dall’incarico da Farina, con il quale aveva dei dissidi, a otto giornate dalla fine. Con l‘Inter dopo l’impresa di Colonia negli ottavi di finale arriva ad un passo dalla finale di Coppa Uefa nella stagione 1984/85.

Riportò il Milan in serie A, arrivò ad un passo dalla finale di Coppa Uefa con l’Inter

I nerazzurri furono eliminati dal Real Madrid nella discussa partita della biglia che colpì in pieno Beppe Bergomi al Bernabeu. Il difensore uscì in barella ma il giudice sportivo non assegnò la vittoria a tavolino all’Inter. Ad Ascoli firma una miracolosa salvezza.

Torna a Perugia nel 1993 per lo spareggio per la B con l’Acireale e lo vince ma i grifoni saranno declassati per illecito sportivo. L’anno dopo stravince il campionato di serie C1 e resta in serie B ma viene poi esonerato da Gaucci che lo richiama nel 1997/98 per riportare i grifoni in massima serie. L’impresa riesce con gli umbri che superano ai rigori il Torino. L’anno dopo lancia Nakata ma litiga nuovamente con il patron e si dimette.

Il ritorno vincente a Perugia, il figlio: ‘Se ne è andato il sorriso più bello del calcio italiano’

“Oggi se ne è andato il sorriso più bello del calcio italiano” – ha scritto il figlio Federico che ha ringraziato i medici e l personale sanitario dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Indimenticabile anche la citazione di Oronzo Canà, alias Lino Banfi, ne L’allenatore nel pallone: “Castagner, gliel’ho soffiato a Castagner… Rummenigge sta sempre a segnar”.

Ilario Castagner sulla panchina dell’Inter
Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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