Sindrome di Sanfilippo, la malattia senza cure e il dramma di mamma Erika: ‘Mio figlio non parla più e fatica a camminare, il suo sorriso è la mia forza’
12 Novembre 2021 - 14:09Roma, ancora sangue e morte sull’asfalto di via Nomentana: muore il 53enne Renato Rossi
13 Novembre 2021 - 16:21Desideravano a tutti i costi diventare genitori ed avevano realizzato il loro desiderio con un madre surrogata. Una coppia italiana si era recata nell’agosto del 2020 in Ucraina per il riconoscimento della piccola in un momento in cui c’era la possibilità di viaggiare per un temporaneo allentamento delle misure anti Covid 19. Marito e moglie sono tornati nel Bel Paese senza la bambina che porta il nome di una fata. L’avevano affidata ad una baby sitter reperita attraverso un’agenzia interinale per poi far perdere le loro tracce. La tata ha attivato il consolato italiano per denunciare l’accaduto al compimento di un anno di vita della bambina e senza aver ricevuto alcun compenso.
La piccola di un anno e mezzo ha vissuto per 15 mesi con una baby sitter in Ucraina che ha denunciato il caso al consolato
Il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip), guidata dal prefetto Vittorio Rizzi, si è occupata del caso e dopo 15 mesi la bambina di un anno e mezzo è rientrata in Italia con un volo partito da Kiev e atterrato a Milano Malpensa. Sarà affidata ad un’altra coppia italiana. “Ha dormito per due ore e mezza, tutta la durata del viaggio, in braccio a me” – ha raccontato all’Ansa la pediatra Carolina Casini che con la Croce Rossa ha riportato in Italia la bimba. “Per come si era presentata la missione avevano paura di trovare
una piccola mal tenuta, non ben nutrita, deprivata affettivamente, ma non è stato così: la bambina, che ha 15 mesi, è allegra e interagisce positivamente con gli adulti”.
La piccola dal nome di fata sarà affidata ad una famiglia italiana: ‘È allegra e interagisce positivamente con gli adulti’
La baby sitter era disperata in quanto per motivi economici non poteva più occuparsi della piccola. Inoltre la donna temeva ripercussioni legali e per tale motivo ha deciso di affidare il caso alle autorità. “Il figlio naturale di 17 anni ci ha consegnato le foto della bimba e ha chiesto di darle ai futuri genitori, così quando crescerà le potrà vedere”. L’eurodeputata e Responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, Simona Baldassarre, ha definito agghiacciante la vicenda della bimba nata da un utero in affitto su ordine di una coppia italiana: “Assemblata, stoccata, comprata e trattata come un oggetto stipato in un magazzino”.
“Siamo d’accordo che occorra arginare ogni forma di abuso e illegalità, scongiurando discriminazioni e violazione dei diritti fondamentali. Ed è proprio per questo che occorre regolamentare la realizzazione della tecnica di fecondazione assistita con gravidanza per altri” – ha dichiarato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni