É indagato per omicidio stradale il 22enne che guidava la Bmw, che ha causato la morte di
Jennifer Alcani, la tredicenne che dormiva sul sedile posteriore al momento dello schianto. Andava veloce l’auto, che di notte si è cappottata sulla provinciale ad Abbadia Lariana alle porte di Lecco. Lo ha confermato il video girato dal diciannovenne, proprietario dell’auto ma senza brevetto.
Morte Jennifer Alcani, 22enne indagato per omicidio stradale
E ci sarebbe almeno un testimone che ha visto l’auto, andata a sbattere contro un muretto prima dell’alba, verso le 5 del mattino, procedere a folle velocità e zigzagando prima di schiantarsi. I due ragazzi hanno rimediato solo ferite lievi, Jennifer, Jenny come la chiamavano gli amici, che era uscita di casa di nascosto dalla mamma, invece è apparsa subito in gravissime condizioni ed è morta sei giorni dopo in ospedale. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Lecco, stanno indagando per accertare eventuali aggravanti all’origine dell’accaduto, dalla guida in stato di ebbrezza all’eccesso di velocità, che potrebbero far scattare la richiesta di misure restrittive.
Il video su TikTok e le bottiglie ritrovate in auto
Sull’auto sarebbero state trovate delle bottiglie, visibili anche nel video pubblicato su Tik Tok la notte dello schianto, con la musica a tutto volume. “Non c’è un perché ad una vita che si spezza nella sua primavera” ha constatato il prevosto di Lecco, don Bortolo Uberti, davanti alla famiglia, ai genitori, ai compagni di classe della scuola media che Jenny frequentava e dei tanti che hanno ha voluto essere presente, incluso il sindaco Mauro Gattinoni, in una cerimonia condivisa fra comunità italiana e albanese, nazionalità del padre della ragazza, cattolica e musulmana.
Una folla commossa si è ritrovata in chiesa e sul selciato. “L’amore che ci lega non può essere distrutto dalla morte” – ha detto la mamma, leggendo un messaggio suo e del padre della tredicenne. “All’età di Jenny la vita sembra immortale, vi sentite forti – ha ammonito don Uberti -, ma a volte è un rischio. La vita non è un video sui social, non è un reel che quando arriva alla fine ricomincia. E’ unica e la dovete custodire”.
“La vita non sono il consenso e i like, la vita è navigare insieme, faticare per raggiungere il porto, anche affrontando le avversità e il vento contrario. Imparate a distinguere il reale dal virtuale ea capire che la felicità non sta nella trasgressione ma nel costruire affetti e amicizie profonde, che fanno crescere e incontrano il bello” ha aggiunto sottolineando il bisogno di una “alleanza educativa” fra scuola, istituzioni e comunità.
Il monito del parroco
“Sarebbe troppo facile dire che Jenny è stata sfortunata. Io chiedo a tutti i ragazzi di non pensare che a loro andrà bene perché – ha concluso – fareste un torto a Jennifer. Rimaniamo insieme, sulla stessa barca, anche nei momenti più burrascosi perché Jenny ci lascia il compito di vivere anche per lei”. Poi la bara bianca è stata portata fuori dalla basilica e sono stati liberati in cielo decine di palloncini bianchi e rosa.