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13 Novembre 2024 - 19:50Aveva affidato l’adorata bassotta Nina a una dog sitter prima di partire per le vacanze. Al rientro la 59enne trevigiana Stefania Guadagna si è ritrovata tra le mani un certificato di cremazione dalla 30enne di Villorba, in provincia di Treviso, alla quale aveva affidato l’animale.
Una 59enne aveva affidato i suoi bassotti alla dog sitter, al rientro delle vacanze ha scoperto che Nina era stata cremata
“Aveva fatto da poco un check up veterinario completo ed era in perfetta salute. É documentato in un certificato, voglio sapere come è morta visto che è stata cremata” – ha raccontato a Il Gazzettino. L’altro bassotto, Pluto, che aveva in affidamento era denutrito e traumatizzato ma si è salvato ed ora sta bene. La vicenda risale a fine luglio del 2023 quando la donna affida i suoi cagnolini alla dog sitter che già in altre circostanze si era occupata di Nina che al momento della morte aveva 11 anni.
Durante la vacanza la 59enne chiama quasi quotidianamente la ragazza per avere notizie degli amici a quattro zampe. Con il passare dei giorni inizia a non rispondere a chiamate e messaggi. “Faticava a mandarmi le foto che le chiedevo. Ho anche contattato il padre perché a un certo punto non rispondeva più”. L’uomo l’aveva rassicurata sullo stato di salute degli animali.
Il 2 settembre al rientro dalle vacanze ha ritrovato Pluto in pessime condizioni mentre di Nina non c’era traccia. La dog sitter ha risposto al telefono solo quando la padrona dei cani le ha mandato un messaggio in cui riferiva che stava per chiamare i carabinieri. “Mi ha detto che era morta per uno choc anafilattico e che era stata cremata” – ha raccontato la 59enne precisando che la dog sitter ha asserito di non averla contattata per non rovinarle le vacanze.
‘Non mi è stato dato nessun certificato sulla morte del cane, anche Pluto era in pessime condizioni’
“Non c’era nessun certificato veterinario sulla morte del cane, cremato nel forno collettivo di una società padovana”. La donna ha provveduto a denunciare la trentenne di Villorba ma l’inchiesta è stata archiviata dal pm per la “mancanza della carcassa” pur riconoscendo il comportamento sospetto della ragazza. Stefania Guadagna, assistita dall’avvocato Ilaria Pempinella, non vuole arrendersi e promette battaglia in sede civile. Dopo la pubblicazione della notizia altri i due proprietari hanno denunciato la morte dei propri cani per mano della stessa ragazza che, presso l’abitazione dei genitori aveva approntato una pensione per animali.
In questo caso a morire in circostanze misteriose sono stati un Bull Dog Francese, e per ultimo a giugno un Golden Retriever di 6 anni, Rey, del compagno dell’onorevole Eliana Longi. “Interverrò nelle opportune sedi per fare luce su questa vicenda ed accertare ogni responsabilità dei soggetti coinvolti. Sono ormai troppi i casi di morti accidentali e sospette durante gli affidi ad improvvisati dog sitter” – ha dichiarato la deputata di Fratelli d’Italia Eliana Longi, componente della Commissione Bicamerale Ecomafie e membro dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.
Segnalate le morti sospette di un Bull Dog Francese e un Golden Retriever, la deputata di Fdi Eliana Longi: ‘Caso da riaprire’
“É arrivato il momento di definire un percorso formativo e certificato per lo svolgimento di una professione che non può più essere lasciata al caso. Attualmente in Italia non esiste una regolamentazione su questa attività di custodia degli animali. É mia intenzione lavorare ad una proposta di legge che va in questa direzione, oltre che sollecitare la riapertura del caso descritto presso gli organi competenti”.