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8 Novembre 2024 - 14:13Disposto dalla procura dei minori di Caltanissetta, il sequestro della salma della quindicenne Larimar Annaloro, morta suicida martedì a Piazza Armerina. La decisione è stata presa sulla scorta della trasmissione degli atti da parte della procura di Enna a quella minorile nissena, che, quindi, avendo assunto il caso, ha facoltà’ di disporre ulteriori accertamenti. I funerali della quindicenne, previsti per il pomeriggio di venerdì 8 novembre alle 15:30 sono stati quindi rinviati.
Sequestrata la salma della 15enne che si è tolta la vita a Piazza Armerina, l’ipotesi dell’istigazione al suicidio
La procura di Enna aveva disposto l’esame esterno e quello tossicologico, non l’autopsia, che a questo punto potrebbe essere invece disposta dalla Procura per i minori. La ragazza si era tolta la vita al ritorno anticipato da scuola, dopo un violento litigio con una compagna e gli insulti di altre ragazze. I genitori l’avevano lasciata a casa e la madre era andata a fare la spesa, ma al suo rientro aveva trovato la figlia impiccata ad un albero del giardino.
Dalle dichiarazioni rilasciate dalla madre in un’intervista trova conferma la lite, violenta, avuta dalla figlia con una compagna di scuola durante la ricreazione e trovano conferma, dai racconti di altri studenti, le voci sugli insulti che altre studentesse avrebbero rivolto alla quindicenne dopo averla accerchiata mentre avveniva la lite. Pare che la compagna di scuola la accusasse di averle rubato il fidanzato. Un’amica ha riferito la ragazza le contestava di avere avuto una storia col suo ex sostenendo di aver visto un filmato. Sono volate parole grosse e pure spintoni.
Le pesanti accuse di una ragazza per una presunta storia con il suo fidanzato, l’odio delle compagne: ‘Fatti girare video intimi’
Sarebbe stata circondata dalle altre ragazze e insultata pesantemente, a causa di un video che sarebbe girato sulle chat. Una scena che si è consumata durante la ricreazione, nel liceo scientifico frequentato dalla ragazza, senza che alcuno intervenisse per difenderla. La sorella di Larimar Annaloro ha parlato di foto e video scattati alla sorella ed inoltrati ad altri. Un altro compagno di classe ha riferito a La Repubblica che Larimar era finita nel mirino di “troppe malelingue” da quando era arrivata a Piazza Armerina, in Sicilia. “Voleva essere libera e vivere lontano dai pregiudizi”. Bullismo e revenge porn sono i due fronti sui quali, per il momento, si muove l’inchiesta aperta con l’ipotesi di istigazione al suicidio.