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Sono stati due giovani studenti a trovare il corpo dell’infermiera 52enne, Rossella Nappini, accoltellata in un palazzo di via Giuseppe Allievo a Roma. Per il femminicidio è sospettato l’ex della donna che lavorava all’ospedale San Filippo Neri ed era molta attiva sia sul fronte sindacale che su quello delle iniziative mediatiche.
Rossella Nappini è stata uccisa nel palazzo di via Allievo dove viveva con l’anziana madre
La donna aveva due bambini e viveva temporaneamente assieme all’anziana madre malata. Secondo una prima ricostruzione il delitto di Rossella Nappini sarebbe avvenuto al culmine di una lite. Alcune testimonianze avrebbero fatto riferimento a continue liti avute dalla donna con l’ex compagno di origine magrebina. Sulla vicenda indagano la sezione Omicidi della squadra mobile e la polizia scientifica.
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È stata disposta l’autopsia per stabilire il numero di coltellate che l’hanno uccisa, mentre il cerchio si stringe intorno all’ex della vittima. Un nastro rosso delimita l’ingresso della palazzina residenziale mentre un gruppo di persone si è radunato attorno al civico 61. Chi abita nello stabile è stato invitato a rimanere fuori dalle proprie abitazioni.
Il corpo trovato da due studenti, una testimone: ‘Mio marito ha sentito urlare’
“Io vivo nel palazzo, penso che vivesse qua con la madre – dice una residente. Da quello che so ha due bambini ed è separata. Mio marito ha sentito urlare ‘aiuto’ intorno alle 17 ma quando si è sporto dal balcone non ha visto nulla”. Nel 2012 Rossella Nappini aveva scritto una lettera appello al settimanale Oggi: “Aiutateci a salvare il S. Filippo Neri”.
