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Poligono in fiamme a Prato: l’orribile morte di Gabriele Paoli e  Alessio Lascialfari

Incendio e morte orribile per Alessio Lascialfari e Gabriele Paoli

Sono morti in una maniera orribile, mentre cercavano invano di mettersi al riparo dalle fiamme che divoravano il parco di Galceti che ospita il Poligono di Prato.

Il direttore del poligono di Galceti Gabriele Paoli e Alessio Lascialfari morti nel tentativo di mettersi in salvo

Una delle due vittime dellincendio scoppiato nel pomeriggio di venerdì 26 luglio è il 67enne Gabriele Paoli, direttore di tiro del poligono di Galceti. La seconda vittima dell’incendio è invece Alessio Lascialfari, 62 anni. Nell’incendio è rimasto gravemente ustionato anche un istruttore di tiro di 46 anni che è adesso ricoverato in gravi condizioni nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa.

Il rogo era scoppiato attorno alle 17:00 in un edificio del ‘Tiro a Segno Nazionale’ e poi si è sviluppato all’esterno: subito è scattato l’allarme e due persone sono risultate disperse. La speranza per un po’ è stata quella che si fossero messe in salvo sfuggendo dall’inferno di fiamme e fumo e riuscendo a raggiungere una zona sicura.

Gravemente ustionato un istruttore 46enne del poligono

Poi, alle 18, la scoperta dei due cadaveri carbonizzati. Una terza persona è rimasta gravemente ferita ed è stata portata al Centro Grandi Ustionati di Pisa con gravi ustioni su un terzo del corpo: si tratta di un 46enne che è stato subito soccorso. Al momento non è chiaro cosa abbia provocato l’incendio. Sul posto oltre ai vigili del fuoco, le forze dell’ordine e le ambulanze.

É arrivata anche la sindaca Ilaria Bugetti e per i soccorsi è stato messo a disposizione l’elisoccorso Pegaso. Dalle prime ricostruzioni il rogo sarebbe partito dall’interno d un edificio dell’area del Poligono poi, complici il vento e le alte temperature, si sarebbe alimentato e propagato all’esterno per poi attaccare la pineta circostante. Proprio per le vaste proporzioni dell’incendio sul posto sono arrivate dieci squadre di volontariato antincendi boschivi e due elicotteri delle squadre regionali.

La sindaca di Prato: ‘É il momento del silenzio e del dolore’

Il rogo è stato posto sotto controllo impedendo alle fiamme di minacciare la sede del Cs e Villa Fiorelli, che ospita gli uffici della Fondazione Parsec. Inoltre le operazioni di spegnimento hanno impedito alle fiamme di lambire alcune case nei pressi del Poligono. Il comune sta preparando un’ordinanza per predisporre la chiusura del parco di Galceti almeno fino a sabato sera.

“Una tragedia che mi colpisce nel profondo sono vicina alle famiglie delle vittime. Mi stringo a loro insieme a tutta la città. Ci sarà tempo per capire cosa sia successo, compito che spetta solo alla magistratura, ora è il momento del silenzio e del dolore. Ringrazio le forze dell’ordine e i volontari per il grande lavoro che hanno fatto dal primo momento e che continuano a fare fino a che la zona non sarà completamente in sicurezza” – ha detto la sindaca di Prato.

Il drammatico precedente di 18 anni fa al poligono di Prato

Al Poligono di Prato anche 18 anni fa ci fu un rogo costato la vita un dipendente 77enne, deceduto successivamente nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Gaslini di Genova. Era il 4 luglio 2006 quando fiamme si svilupparono accidentalmente mentre, questa la ricostruzione allora, una guardia giurata si stava esercitando. Il vigilante rimase ferito in modo non grave. La vittima, Elio Carlesi, rifugiatosi nell’armeria del Poligono, riportò invece gravi ustioni e una forte intossicazione e morì oltre un mese e mezzo dopo all’ospedale di Genova

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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