Vende il figlio per 3400 euro per un intervento al naso: arrestata 33enne russa
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14 Luglio 2022 - 13:42Risolto il giallo dell’omicidio di Salerno con l’arresto e la confessione di Giuseppe Buono. Incastrato dalle telecamere di videosorveglianza e della testimonianza del fratello di Maria Grazia Martino, la 91enne uccisa in via San Leonardo a Salerno sabato 9 luglio. L’imbianchino 41enne di Baronissi aveva lavorato come badante in quella casa dove la vittima viveva con la sorella, Adele, e il germano, Isidoro, costretto a letto da una grave malattia.
L’omicidio di Maria Grazia Martino ricostruito grazie alla testimonianza del fratello ed alle telecamere della zona
L’uomo era a conoscenza delle abitudini delle donne e, in particolar modo, sapeva che in casa conservavano i soldi ricavati dai canoni d’affitto di appartamenti di loro proprietà. Dalle immagini si è appurato che Buono si è introdotto nell’appartamento scavalcando un muretto intorno alle 13 per uscirne mezz’ora dopo. Durante l’interrogatorio il 41enne ha raccontato di aver chiuso a chiave la porta della stanza di Isidoro prima di recarsi nella stanza dove le sorelle avevano conservato i soldi, circa 3400 euro rinvenuti poi nel suo appartamento a Baronissi durante la perquisizione della squadra mobile.
Giuseppe Buono scoperto dalle sorelle mentre fuggiva con il bottino
Mentre si allontanava dall’abitazione in via Carrari, zona San Leonardo, è stato scoperto dalle donne che hanno provato a fuggire ma sono state raggiunte dall’ex badante che le ha colpite con una mazza di ferro presa nel giardino. Per la 91enne Maria Grazia Martino non c’è stato nulla da fare mentre la sorella Adele è ricoverata all’ospedale Ruggi di Salerno e le sue condizioni sembrano in miglioramento. Appena starà meglio sarà ascoltata dagli inquirenti.
Le indagini sono condotte dagli agenti della squadra mobile, coordinati dal procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli. L’attività investigativa prosegue in quanto non si esclude che Giuseppe Buono abbia agito con almeno un complice che gli abbia fatto da palo. L’imbianchino, accusato di omicidio, rapina e lesioni aggravate, ha raccontato di aver agito spinto dalla disperazione in quanto aveva problemi economici ed aveva bisogno di soldi.
Trovati 380mila euro nell’abitazione di via Carrari, erano custoditi nella stanza del fratello della vittima
Il fratello della vittima ha fornito dettagli che hanno dato un importante impulso alle indagini. L’uomo ha riferito di essersi insospettito quando le sorelle sabato 9 luglio non gli hanno portato la cena che soleva consumare intorno alle 19. Dettaglio che ha permesso agli investigatori di cristallizzare l’orario dell’aggressione ed arrivare all’arresto dell’ex badante che è stato trasferito alla casa circondariale di Fuorni a Salerno.
Nell’abitazione sono stati ritrovati 380mila euro, somma che le due donne custodivano in un mobile nella stanza del fratello malato. Particolare del quale, evidentemente, Buono non era a conoscenza.