Ilaria Sula e Mark SamsonIlaria Sula e Mark Samson

Nors Man Lapaz è indagata per occultamento di cadavere

“L’ho aiutato a pulire casa, a cancellare le tracce di tutto quel sangue”. La madre di Mark Antony Samson, il 23enne che ha ucciso a coltellate Ilaria Sula , ha confessato, in un interrogatorio di oltre tre ore in Questura, di avere avuto un ruolo “attivo” nelle fasi successive al delitto.

‘Samson ha agito con freddezza e insensibilità’

Per lei, Nors Man Lapaz, è stata quindi formalizzata la pesante accusa di concorso nell’occultamento del cadavere. Nell’ordinanza il gip afferma che Samson “ha agito con freddezza e insensibilità”: la giovane è stata aggredita “in modo brutale” da parte di una persona “di cui lei si fidava”. Come ammesso dallo stesso 23enne, nelle ore successive al fermo, la mamma era in casa al momento dell’aggressione, nel momento in cui il ragazzo ha ucciso con almeno tre fendenti la studentessa con cui aveva avuto una breve relazione sentimentale.

A chiedere di essere interrogata, in base a quanto filtra, era stata la stessa donna che ha varcato l’ingresso della Questura, intorno alle 14:00 di lunedì 7 aprile, assieme al suo difensore. Davanti agli inquirenti è arrivato, quindi, come persona informata sui fatti ma la sua posizione è immediatamente cambiata alla luce delle sue affermazioni.

La madre era in casa al momento dell’omicidio

Una vera e propria confessione su quanto compiuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano della Capitale. Sul suo ruolo fin dal primissimo avvio dell’indagini gli inquirenti hanno nutrito pesanti sospetti. Oltre ai dati fattuali, le celle del telefono della donna la collocano nella zona dell’abitazione, anche la logica ha portato gli investigatori a ritenere che Samson non aveva fatto tutto da solo come invece rivendicato dal ragazzo nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto durante quasi cinque ore nel carcere di Regina Coeli dove si trova tuttora detenuto.

Il ragazzo ha spiegato di avere fatto sostanzialmente tutto in poco più di tre ore: ha aggredito Ilaria Sula intorno alle 11:00 del mattino dopo avere letto sul suo cellulare un messaggio arrivato da un altro ragazzo. L’ha colpita al collo con un coltello da cucina provocando un violento shock emorragico. A quel punto è scattato il piano per fare sparire le tracce e in questa frangia è intervenuta la mamma dello studente. Non è chiaro se la donna abbia aiutato il figlio anche ad infilare il corpo della 22enne studentessa nella valigia, dopo averlo avvolto in una busta e posto in un trolley.

Il padre di Mark Samson non era in casa

Mark avrebbe trascinato il bagaglio con il corpo della 22enne in auto intorno alle 14:00 per poi raggiungere la zona di Poli dove ha gettato il carrello. Al momento la versione sia del ragazzo che della madre sono al vaglio dei Pm che contestano a Sansone l’omicidio volontario aggravato. La posizione del padre, che appare più sfumata in quanto non sarebbe stato presente in casa all’ora indicata del delitto, resta comunque sotto la lente degli inquirenti. “I genitori del ragazzo sono distrutti dal dolore, increduli, ancora sotto shock, spaventati e chiedono sincero perdono per tutto quello che è successo”, ha affermato lasciando alla Questura l’avvocato Paolo Foti, difensore della madre dell’assassino. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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