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Omicidio Chiara Gualzetti, l’aggressore: ‘Domenica ucciderò una ragazza’, il papà della 15enne: ‘Lo conosco, non mi risultano demoni’

Ad un parente aveva detto pochi giorni prima: “Domenica ucciderò una ragazza“, ma lui non lo aveva preso sul serio. Chiara Gualzetti, quasi 16 anni, è morta per mano di quel ragazzino di cui si era invaghito e che quando le ha detto che voleva incontrarla domenica 28 giugno non ha esitato a correre da lui. Si vedono nel bosco di Monteveglio, frazione di Valsamoggia (Bologna), e, dopo una breve chiacchierata, la colpisce con il coltello preso dalla cucina di casa appena si volta di spalle.

Il giovane aveva sempre rifiutato di incontrare Chiara Gualzetti, la confidenza inascoltata ad un parente

Un primo fendente al collo e poi altri fin quando Chiara non cade a terra. “Le ho dato dei calci in testa” – ha poi chiarito. Nelle chat sul telefono della ragazza sono emersi i primi rilevanti dettagli con il papà della giovane che ha notato quanti messaggi le avesse inviato per incontrarla dopo che aveva sempre rifiutato di vederla. Ad un parente aveva confidato le sue intenzioni ma il congiunto non gli aveva creduto. La voce di Samael, l’angelo del giudizio, gli avrebbe ordinato di uccidere ha confidato agli inquirenti.

Il papà della quindicenne: ‘Demoni, forse è uno dei primi alibi che si sta creando’

“Tanto Chiara si voleva uccidere, me lo aveva detto”. Dettagli che ora fanno paventare scenari che fanno venire i brividi a papà Vincenzo, di mestiere elettricista, che quel ragazzo lo conosce bene in quanto per qualche mese l’aveva voluto per uno stage. “Sembrava perbene e volenteroso. Lo conosco e a me non risultano demoni. Forse è uno dei primi alibi che si sta creando. Io non vorrei che mia figlia fosse morta per niente e che non avesse giustizia”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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