Mustafa Kaya
Procida, cade dal balcone e muore giovane cuoco mentre passa il kebab alla vicina
17 Maggio 2024 - 20:06
Pitbull si libera e aggredisce due sorelle nel foggiano
Pitbull si libera e aggredisce le figlie: madre si lancia dal balcone nel Foggiano per salvarle
17 Maggio 2024 - 22:11
Mustafa Kaya
Procida, cade dal balcone e muore giovane cuoco mentre passa il kebab alla vicina
17 Maggio 2024 - 20:06
Pitbull si libera e aggredisce due sorelle nel foggiano
Pitbull si libera e aggredisce le figlie: madre si lancia dal balcone nel Foggiano per salvarle
17 Maggio 2024 - 22:11

Morte Sofia Stefani, Gualandi voleva chiudere la relazione: lei l’avrebbe chiamato per incontrarlo

C’erano solo loro due nella stanza del comando della polizia locale di Anzola Emilia quando nel pomeriggio di giovedì 16 maggio è partito il colpo che ha ucciso Sofia Stefani. La 33enne è morta subito dopo essere raggiunta dal proiettile partito dalla pistola di Giampiero Gualandi , 62enne, ex comandante attualmente in servizio con un altro incarico.

Anzola Emilia, Giampiero Gualandi fermato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi

Fino a pochi mesi fa la vigilessa era in servizio a Sala Bolognese. L’ex collega ha chiamato i soccorsi dicendo che c’era stato un tragico incidente: una lite con colluttazione e uno sparo partito per errore. Aveva con sé l’arma e la stava pulendo, avrebbe spiegato, e la stessa versione è stata ribadita nelle dichiarazioni in serata a pubblico ministero e carabinieri, quando però ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande.

Gli investigatori non gli hanno creduto, hanno anzi messo in fila indizi contro di lui e nella notte lo hanno fermato e portato in carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dal legame affettivo. Domani mattina, in tribunale a Bologna, l’indagato potrà aggiungere elementi: “Intendiamo rispondere all’interrogatorio e chiariremo ogni aspetto di quello che è successo. È stato un incidente, non è stato un gesto volontario, non è stato un femminicidio. È una tragedia immane per cui siamo tutti devastati” – ha riferito l’avvocato difensore Claudio Benenati, al telefono all’Ansa. Nel frattempo le indagini vanno avanti per ricostruire dinamica e comporre il contesto.

I carabinieri del nucleo investigativo e quelli di Borgo Panigale, coordinati dal pm Stefano Dambruoso, dal pomeriggio del 16 maggio hanno sentito testimonianze per avere informazioni su quanto successo e sulla relazione tra i due. Sarebbe stato lo stesso Gualandi, sposato, a raccontare da subito di un rapporto sentimentale con la donna ed ex collega di trent’anni più giovane. Rapporto con alcuni tira e molla, che lei voleva portare avanti, mentre lui voleva chiudere. Questa ipotesi troverebbe riscontro in alcuni messaggi già acquisiti agli atti, che i due si erano scambiati. Anche il fidanzato della ragazza è stato sentito. Il contatto che ha portato all’incontro sarebbe stato di Stefani, che ha chiamato l’ex collega e lo ha raggiunto nella sede di lavoro.

Il 62enne voleva chiudere la relazione extraconiugale con l’ex collega, ascoltato anche il fidanzato di Sofia Stefani

È emerso che in passato, quando avevano lavorato insieme, la giovane aveva avuto in Gualandi un punto di riferimento per risolvere problemi di ufficio e i due avevano avuto anche attività sindacale in comune. Quello che è successo nell’ufficio di Gualandi non è documentato da immagini perché non ci sono telecamere di sicurezza. Le altre persone presenti nell’edificio, la Casa Gialla, sede della polizia locale vicina al Comune, non avrebbero sentito grida o toni animati, ma solamente il colpo di pistola. C’è un altro elemento che però dovrà essere approfondito.

Circa mezz’ora prima dell’arrivo della donna, Gualandi è andato a prendere la pistola di ordinanza, custodita in un armadietto in un’altra stanza della centrale. Un gesto non abituale, avrebbero riferito testimonianze, dal momento che non c’era motivo di tenere con sé, durante l’incontro, l’arma di servizio che poi ha fatto fuoco e ha ucciso. Secondo alcune fonti la pistola era caricata con più di un combattimento. Si dovrà ricostruire se il gesto di uscire per andare a prendere l’arma fosse precedente o successivo al contatto con cui la donna si accordava con lui per passare in ufficio.

Gualandi è andato a prendere la pistola di ordinanza che aveva custodito in un armadietto

Intanto le comunità di Anzola e di Zola Predosa, dove viveva la famiglia della vittima, si stringono nel dolore. “Voglio esprimere il mio cordoglio più sentito alla famiglia di Sofia. Staremo loro vicini in ogni modo. Ci auguriamo che presto saranno chiariti i contorni di questa vicenda e le responsabilità” – ha detto il sindaco metropolitano Matteo Lepore.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *