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Drammatico il bilancio delle vittime degli scontri tra civili e agenti delle forze di sicurezza in Iran durante le manifestazioni di protesta per la morte di Mahsa Amini, uccisa dopo essere stata arrestata a Tehran dalla polizia religiosa, dove si trovava con la sua famiglia in vacanza, a causa della mancata osservanza della legge sull’obbligo del velo.
Sono 41 le vittime degli scontri tra civili e agenti delle forze di sicurezze in Iran
Sono almeno 41 le vittime della sanguinosa repressione. Tra queste la 23enne Hananeh Kia che è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco dagli agenti di sicurezza a Nowshahr mentre tornava a casa da un appuntamento dal dentista mercoledì 21 settembre. La ferale notizia è stata confermata da un congiunto della ragazza a IranWire. La città di Nowshahr, nella provincia di Mazandaran, è una delle almeno 80 città iraniane ad essere diventate il luogo di grandi proteste contro la dittatura in Iran.
Kia uccisa a Nowshahr in strada, Chelavi manifestava contro l’obbligo dell’hijab
La 32enne Ghazaleh Chelavi è stata uccisa dalla polizia in Iran mentre manifestava contro l’obbligo dell’hijab. Secondo un giornalista iraniano sarebbe stata raggiunta da un colpo alla testa. Secondo quanto riportato dai media iraniani, anche la madre di due figli Minu Majidi , 62 anni, è stata uccisa dalle forze di sicurezza iraniane mentre manifestava nella città di Kermanshah.
