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28 Maggio 2020 - 7:23Una ragazza iraniana di 13 anni è stata decapitata nel sonno dal padre dopo aver tentato di fuggire con il suo ragazzo. Romina Ashrafi è tra le tante vittime dell’omicidio d’onore in Iran.
L’incidente è avvenuto in una piccola città di circa 5.000 persone nella città settentrionale di Talesh, nella provincia di Gilan. La vittima era scappata di casa in seguito all’opposizione di suo padre al fatto di aver sposato un sunnita di cui si era “innamorata”, secondo i media locali iraniani.
Papà contrario alla relazione: decapitata la tredicenne Romina Ashrafi
La giovane è stata trovata dalla polizia ed è stata costretta a tornare a casa nonostante l’insistenza sul fatto che suo padre fosse una persona di temperamento e che la sua vita fosse in pericolo a casa. La notte del 21 maggio 2020, mentre Romina Ashrafi dormiva, il padre prese una falce e le tagliò la testa dalla nuca.
La giovane era fuggita col marito ma è stata ricondotta dal padre alla polizia
Dopo aver ucciso sua figlia il padre, con la falce in mano, si è recato alla stazione di polizia e confessò l’omicidio. Il padre di Romina Ashrafi è stato arrestato e, secondo il codice penale del regime clericale, il padre di Romina non dovrà affrontare la comune “punizione” (Qesas) che viene regolarmente tramandata per i condannati per omicidio.
Indignazione in Iran per l’omicidio d’onore
L’articolo 220 del codice penale islamico afferma: “il padre o il nonno paterno che uccide suo figlio … sarà condannato a pagare i soldi per il sangue all’erede della vittima”. L’omicidio è stato ampiamente condannato dagli iraniani sui social media, provocando un aspro dibattito sugli omicidi d’onore in Iran che sono condonati dalla Costituzione.
Nel frattempo il sito web Maidan ha intervistato l’uomo che era fuggito con Romina, il ventottenne Bahman Khavari.