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17 Febbraio 2022 - 13:42La Gioconda è a Roma o meglio è anche nella Capitale... Non si tratta, però, del capolavoro di Leonardo da Vinci esposto al Louvre di Parigi ma di una copia che secondo alcuni esperti potrebbe essere stata realizzata dagli allievi del Maestro. Non solo, in virtù delle tecniche utilizzate, sembra che l’opera possa essere stata anche rifinita in alcuni punti dal genio di Vinci.
La copia della Gioconda ritrovata in un deposito di Montecitorio
A riportare la notizia Repubblica che riferisce il dipinto è stato ritrovato nel deposito di Montecitorio. Si tratta di una copia del quadro del Louvre realizzata dalla bottega di Leonardo, forse addirittura con la sua stessa collaborazione” – ha detto il vice questore della Camera Francesco D’Uva che si è privato della tela (ma il dipinto era su tavola e nel ’700 è stato staccato dal suo supporto originario) per esporlo nella sala Aldo Moro di Montecitorio. Antonio e Maria Forcellino, nel catalogo della mostra romana del 2019 su “Leonardo a Roma, influenza ed eredità”, hanno speso ben nove pagine a raccontare storia e qualità della “Gioconda Torlonia”.
Sostengono, con prove frutto dell’ottima conoscenza che hanno del mestiere della pittura, che per la “Gioconda Torlonia” gli allievi del maestro impiegarono colori della sua tavolozza; che il dipinto presenta pentimenti incongrui con una copia; che le velature negli incarnati e nel paesaggio sono di una “trasparenza che echeggia in maniera puntuale la tecnica esecutiva di Leonardo operata nel dipinto del Louvre”.
La tesi di Antonio e Maria Forcellino sulla Gioconda Torlonia
Per gli esperti la tecnica pittorica è così raffinata “da lasciare presupporre che lo stesso Leonardo abbia messo mano alla definizione chiaroscurale del volto”. La Monna Lisa che si trova alla Camera apparteneva alla nobile famiglia romana, come attesta un’edizione del 1852 delle Vite del Vasari, e 40 anni dopo entrò nel patrimonio dello Stato.