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Giacomo Gobbato è morto a Mestre per salvare donna da un rapinatore, il papà: ‘Festa insieme e il dramma’

Dolore e forte commozione a Mestre per la morte del 26enne Giacomo Gobbato, ucciso mentre tentava di difendere una donna da un rapinatore all’altezza del liceo artistico Guggenheim.

Il 26enne Giacomo Gobbato accoltellato all’addome dal rapinatore moldavo, feriti l’amico e una ragazza

Erano le 23:00 di venerdì 20 settembre quando in Corso del Popolo, nel centro della città della terraferma veneziana, un 40enne di origine moldava ha aggredito una donna. Gobbato e il suo amico Sebastiano, entrambi frequentatori del centro sociale Rivoltà di Marghera, sono intervenuti per fermare l’aggressore che ha reagito estraendo un coltello e colpendo Giacomo all’addome e il suo amico alle gambe. Il rapinatore, senza precedenti penali, è poi fuggito lasciando i due giovani a terra e sanguinanti.

Poco dopo aver tentato una seconda rapina prima di essere arrestato. Immediati i soccorsi ai due giovani accoltellati: i sanitari del Suem hanno tentato di rianimare Giacomo sia sul posto che in pronto soccorso all’ospedale dell’Angelo ma per lui non c’era più’ niente da fare, è deceduto all’una di notte. L’amico è stato invece dimesso al mattino. “Una violenza inaudita, con mio figlio a terra ha aggredito un’altra ragazza, anche lei straniera che è finita al pronto soccorso” – ha riferito il padre, Luca Gobbato. “Ero venuto a Mestre al compleanno di un mio amico. Anche lui e Sebastiano si sono uniti a noi, poi sono ripartito per Jesolo. Mi ha chiamato il mio amico e mi ha detto di tornare indietro perché avevano accoltellato mio figlio”.

Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri. Il centro sociale ‘Rivolta’ ha indetto un raduno sul luogo dell’accoltellamento e ha espresso “un dolore che toglie le parole”, mettendo in guardia però dalle “strumentalizzazioni”: “A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo”.

“Giacomo è morto perché non si è girato dall’altra parte, non ha fatto finta che tutto andasse bene perché era un fratello generoso che quotidianamente lottava contro le ingiustizie, per un mondo più giusto e senza discriminazioni”. Tatuatore con una grande passione per la musica, Gobbato avrebbe dovuto esibirsi al Veneto Blaze sabato 21 settembre, il raduno annuale di sound e crew reggae, al centro sociale Rivolta. Il Centro sociale Rivolta di Marghera ha organizzato un sit-in per il 26enne deceduto.

Il padre della vittima: ‘Avevamo festeggiato il compleanno di un amico insieme, violenza inaudita’

Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha parlato di fatto “di una gravità inaudita” e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso “le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici di Giacomo Gobbato“: “Questo e ‘ il momento del cordoglio e del dolore. Non ci sono parole” – ha aggiunto. “É un grande dolore per tutte e tutti noi di Avs”, ha scritto in una nota il capogruppo del movimento di centrosinistra alla Camera, Luana Zanella, “in una città indifferente, abbandonata a se stessa, piena della vuota retorica securitaria di autorità politiche incapaci di far fronte alle emergenze sociali e ambientali, il loro gesto è eroico”.

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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