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23 Aprile 2022 - 17:27Ha ucciso la moglie mentre i nipotini dormivano in un’altra stanza a Viserba di Rimini. Un nuovo agghiacciante femminicidio (il 16 in Italia dal 1° gennaio 2022) si è consumato nelle scorse ore in un’abitazione di via Portogallo in Romagna intorno alle 22:00 di venerdì 22 aprile. Un 62enne, Raffaele Fogliamanzillo, ha ammazzato la moglie (Angela) colpendola più volte alla gola ed all’addome con un coltello a serramanico.
Ha telefonato la figlia dopo aver ucciso la moglie con fendenti alla gola e all’addome
Dopo aver commesso l’omicidio l’uomo ha contattato la figlia che ha allertato la Polizia ma, nel frattempo, il padre si è presentato presso gli uffici della Questura, visibilmente scosso e con i vestiti ancora intrisi di sangue, autoaccusandosi delll’omicidio della moglie, indicando agli agenti l’esatta ubicazione del luogo del delitto.
Una relazione che durava da 40 anni ma che ultimamente era diventata tumultuosa tra discussioni che spesso sfociavano in episodi di violenza. Già lo scorso 30 settembre il marito aveva messo le mani al collo della moglie che, però, aveva rifiutato di sporgere denuncia minimizzando l’accaduto. Anche il 4 gennaio aveva chiesto l’intervento dell’ambulanza perché particolarmente scossa dalle minacce del partner.
Viserba, il 62enne soffriva di una sindrome ansiosa depressiva ed era convinto che la partner lo tradisse
Nell’appartamento residenziale ubicato a Rimini nord gli agenti hanno rinvenuto il cadavere della vittima con evidenti segni di accoltellamento. Secondo una prima ricostruzione sarebbe scoppiata intorno alle 21:00. In conferenza stampa il procuratore capo Elisabetta Melotti e il questore Rosanna Lavezzaro, hanno riferito che l’uomo soffre di una sindrome ansiosa depressiva certificata dall’Ausl, per cui stava seguendo un trattamento al Centro di igiene mentale.
Questa sindrome lo portava ad avere ripetuti attacchi di gelosia, per cui si scagliava con rabbia contro la moglie, vedendo un tradimento che non c’era. Il 28 febbraio del 2022 i figli, che sono tre e tutti e maggiorenni, avevano presentato una denuncia perché erano stati minacciati dall’uomo che li accusava di coprire la presunta – e mai provata, pare – condotta della donna.
I precedenti e le denunce dei figli: la vittima aveva rifiutato di alloggiare in una struttura protetta
In quel contesto la vittima fu sentita dagli inquirenti pochi giorni dopo. La donna ha sempre rifiutato di alloggiare in una struttura protetta (l’ultimo colloquio ad inizio aprile). L’uomo, difeso dall’avvocato Viviana Pellegrino, risponde di omicidio (c’è anche l’aggravante per l’uccisione del coniuge) e la mattina di sabato 23 aprile è stato tradotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.