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6 Giugno 2020 - 9:54Emergono nuovi dettagli sulla morte dell’elefantessa nell’area del Silent Valley National Park, nel distretto di Palakkad del Kerala in India. La vicenda ha provocato indignazione in tutto il mondo con la foto del mammifero in dolce attesa che ha fatto il giro del mondo.
Elefantessa incinta uccisa con esplosivo: preso 35enne, indagato il proprietario di una piantagione e il figlio
Secondo quanto riferito da The Indian Express è stato tratto in arresto un 35enne, Wilson, originario di Edavanna a Malappuram. I funzionari della polizia locale hanno riferito che l’uomo era solito accamparsi con moglie e figlio nella zona dove è stato ritrovata morta l’elefantessa. Inoltre risultano indagati il proprietario della piantagione Abdul Kareem e suo figlio Riyasudheen che provengono da Alanalloor a Palakkad.
La polizia indiana: ‘Avevano piazzato una noce di cocco carica di esplosivo per catturare un cinghiale’
Ashique Ali U, ufficiale di Mannarkkad, ha riferito che Wilson aveva piazzato un’esca per catturare dei cinghiali. L’uomo avrebbe smentito di aver utilizzato un ananas ma che il frutto utilizzato per attirare l’attenzione dell’animale sarebbe stata una noce di cocco carica di esplosivo che è stata accidentalmente addentanta dall’elefante in cerca di cibo. L’episodio risale al 12 maggio con il mammifero che sarebbe morto dopo 15 giorni di agonia per le gravi ferite riportate alla mascella.
L’elefantessa incinta è morta dopo 15 giorni di agonia
Inoltre è stato precisato che l’elefantessa è stata avvistata con la bocca sanguinante intorno al 23 maggio da alcuni funzionari che avrebbero provato a curarla con dei medicinali. In seguito l’elefante è stato visto un ultima volta nel fiume dove è stato poi ritrovato privo di vita.
In India numerosi proprietari di piantagioni usano esche con petardi per intrappolare i cinghiali
Da rilevare che in questa zona dell’India i proprietari delle piantagioni di gomma utilizzano spesso esche con le noci di cocco (e altri frutti) con petardi per intrappolare i cinghiali. Metodo che è stato fermanente condannato in India e in tutto il mondo con la richiesta di provvedimenti esemplari nei confronti di chi ha provocato la morte dell’elefantessa incinta.