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3 Ottobre 2022 - 14:30Prima il disperato appello del papà su Facebook, poi l’allarmante telefonata della figlia. Sono ore di angoscia per l’italiana Alessia Piperno e la sua famiglia. L’italiana, originaria di Roma, è stata arrestata a Teheran il giorno del suo trentesimo compleanno come riferito dal papà.
Il papà aveva condiviso un appello prima della disperata telefonata da Teheran: ‘Arrestata il giorno del compleanno’
Il genitore aveva inizialmente condiviso un post, poi rimosso, sul profilo social in cui chiedeva aiuto in quanto non riceveva notizie della congiunta da quattro giorni. “Non la sentivamo dal giorno del suo 30esimo compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare mostra quella data fino alla chiamata di questa mattina. Fu lei che, piangendo, ci ha avvertito che era in prigione a Teheran” – ha spiegato il papà di Alessia, titolare di una libreria di testi usati a Colli Albani, quartiere a Sud Est della Capitale.
Alessia Piperno aveva iniziato nel 2016 il suo viaggio per il mondo, il post a sostegno delle donne iraniane
La figlia, appassionata di viaggi, aveva iniziato nel 2016 il suo viaggio intorno al mondo. Dall’Australia all’Isole Samoa, passando per Islanda, India Pakistan ed infine Iran dove è arrivata in un momento di tensione per il Paese, in rivolta per l’omicidio di Mahsa Amini, la 22enne arrestata e poi uccisa dalle autorità perché non indossava correttamente il velo. Nella telefonata dal carcere poche parole, ma disperate: “Piangeva e chiedeva aiuto. Ci siamo subito messi in contatto con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata d’Italia a Teheran. Ancora non sappiamo nulla, nemmeno il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno attivando per comprendere cosa è accaduto” – ha aggiunto il papà di Alessia Piperno che ha spiegato che la figlia è una viaggiatrice solitaria ed ama conoscere usi e costumi dei popoli.
‘Siamo in contatto con la Farnesina e non sappiamo nulla sui motivi dell’arresto’
“Ha rispettato sempre le tradizioni e le regole dei Paesi che ha rispettato” – ha aggiunto. “Noi genitori, il fratello David, non potevamo stare a guardare. Voglio che questa notizia raggiunga più persone possibili”. L’appello era stato condiviso anche dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. Prima della 30enne aveva scritto un post – intitolato ‘Bella ciao‘ – su Instagram in cui esprimeva solidarietà verso le donne iraniane per le manifestazioni di piazza dopo la morte di Mahsa Amini.
“Molti hanno già perso la vita, molti non vedranno mai quella libertà per la quale hanno rischiato e combattuto, ma se un giorno questo sarà un Paese libero, è grazie a queste persone, a queste ragazze che scendono in piazza e danno vita hijab in fiamme e quegli uomini che combattono per le loro donne”.
Nei suoi racconti la 30enne aveva raccontato di aver rinnovato il visto scaduto con l’aiuto di una persona e di essere pronta per andare in Pakistan. Non è chiaro se l’arresto sia legato a quanto sta accadendo in questi giorni in Iran.