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19 Marzo 2020 - 8:36Mentre in Italia impazza l’emergenza Coronavirus, i tessuti industriali del nostro paese corrono ai ripari e anche l’industria del gaming non fa affatto eccezione: l’Associazione As.Tro, infatti, ha inviato una istanza a tutte le istituzioni italiane coinvolte nella regolamentazione del gioco al fine di chiedere l’attuazione di misure urgenti per tutti quegli imprenditori, impegnati attivamente nel settore del gioco pubblico, a seguito dei decreti d’urgenza previsti dal Governo per l’emergenza da Covid-19. Come ovvio, il settore chiede garanzie alla pari di ogni altro.
La richiesta di As.Tro
La richiesta di As.Tro è molto semplice: supporto per il comparto, per far fronte ad una emergenza che riguarda tutti ad ogni latitudine e su ogni aspetto: economico e occupazionale su tutti. La società, che come è noto rappresenta i gestori di apparecchi da intrattenimento comprendenti vincite in denaro, nonché le imprese titolari di sale giochi e sale VLT, ha rivolto un grido di aiuto a causa della crisi di settore, ormai irreversibile a tutti i livelli, e incrementata dalle nuove, quanto urgenti e necessarie, disposizioni governative in materia, tra le tante anche la chiusura di sale gioco, per il contrasto a quel virus che si è poi tramutato in una vera e propria pandemia. Senza urgenti provvedimenti, fanno sapere dai vertici di As.Tro, il settore, già percosso da una rigida normativa e da una tassazione altissima, rischia la chiusura definitiva per totale assenza di liquidità.
Impennata del gioco online. Abruzzo, Sardegna e Piemonte le regioni maggiormente interessate dalla crescita
Il calo del gioco terrestre si è tramuto in una impennata del settore digitale, come dimostra uno studio sui casinò online condotto da Gaming Report. Le regioni dove si è intensificato il flusso di gioco sono principalmente Abruzzo, Sardegna e Piemonte, seguite da Sicilia e Friuli Venezia-Giulia. Viste le restrizioni imposte dal DCPM emanato dal Governo Conte, gli analisti del sito prevedono un ulteriore crescita dei flussi di gioco e del fatturato nei prossimi mesi.
L’intervento di Massimiliano Pucci
Massimiliano Pucci, numero uno di As.Tro, ha dunque chiesto l’adozione di misure urgenti e straordinarie, tra cui la previsione e l’estensione del ricorso alle esistenti forme di ammortizzatori sociali per tutte le aziende del settore, al fine di salvaguardare il più possibile gli attuali livelli occupazionali ed il percepimento delle retribuzioni da parte dei dipendenti, la rimodulazione dei periodi contabili per il versamento del Preu e la proroga delle scadenze relative al canone di concessione e agli altri adempimenti fiscali, l’interruzione del calcolo ‘forfetario’ del Preu in caso di mancata lettura dei contatori, fenomeno, questo, probabile data la chiusura degli esercizi. L’associazione si è poi detta disponibile, come sovente è avvenuto, per ogni forma di confronto con le istituzioni. Tutto purché venga assicurata la tutela della filiera.
L’associazione si è fatta anche carico di segnalare le ordinanze emanante da alcuni sindaci in certi Comuni, ricordando come le misure comunali non abbiano alcun tipo di valore, come precisato dallo stesso Decreto dello scorso 2 marzo 2020, a fronte di un decreto statale già esistente e valido per tutti. Inefficaci, dunque, i decreti comunali al contrario di quelli regionali che, per fronteggiare crisi particolari all’interno dei rispettivi territori, potranno incrementare le norme e renderle ancor più restrittive rispetto a quelle volute dall’Esecutivo.