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30 Dicembre 2020 - 18:51Uccisa brutalmente a martellate nella sua abitazione in valle dei Mocheni, a Maso Villata. Agitu Ideo lottava ogni giorno per abbattere le differenze. In nome di quel modello di integrazione che stava portando avanti in Trentino abbattendo vecchi schemi e conquistando apprezzamenti unanimi.
Agitu Ideo lottava per abbattere le differenze
Un compito tutt’altro che agevole in un mondo dove c’è chi ancora ha enormi chiusure mentali ed usa la violenza per far valere le proprie ragioni. La quarantaduenne etiope è stata aggredita ieri pomeriggio nella sua camera da letto dove è stata trovata morta. A far scattare l’allarme alcuni conoscenti che fin dalla tarda mattinata hanno provato a contattare la donna per questioni di lavoro. Inoltre la donna, sempre puntuale, non si era presentata ad alcuni appuntamenti.
La 42enne etiope è stata uccisa nella camera da letto nella sua abitazione a Maso Villata
Da qui la decisione di alcune persone con le quali aveva costanti rapporti di lavoro di presentarsi nella sua casa in valle dei Mocheni dove aveva avviato la Campo Felice, un’azienda agricola e la terribile scoperta. Quando è stata rinvenuta Agitu Gudeta Ideo presentava profonde ferite alla testa provocate da un martello con il quale le è stata sfondata la teca cranica.
Riscontrate anche alcune lesioni sul corpo della donna. Sul posto i carabinieri del Reparto Operativo di Trento che sono stati per lunghe ore all’interno dell’abitazione per i rilievi di rito. Le indagini si sono subito concentrate su un dipendente della sua azienda agricola con il quale ci sarebbero state divergenze di natura economica.
Il 32enne dipendente ghanese ha confessato
Adams Suleimani, 32 anni, ghanese, è stato a lungo interrogato dagli inquirenti e secondo quanto riferito da L’Adige ed alla fine è crollato ed ha confessato il delitto. Due anni fa Agitu aveva presenato denuncia per stalking nei confronti di un uomo dal quale aveva ricevuto minacce a fondo razziale lo scorso gennaio.
Il processo si era concluso nello scorso febbraio con la condanna a nove mesi di reclusione. Quest’ultimo, raggiunto dai carabinieri, è risultato estraneo ai fatti. Era stata premiata da Legambiente che aveva messo in risalto la sua “determinazione e passione nel portare avanti un’importante esempio di difesa del territorio, di imprenditoria sostenibile e di integrazione”.
Ma la pastora etiope nel corso degli anni aveva incassato numerosi riconoscimenti. Il giorno di Natale aveva pubblicato un augurio nel nome dell’integrazione: “Buon Natale a te che vieni dal sud, Buon Natale a te che vieni dal nord, buon Natale a te che vieni dal mare. Per una nuova visione e consapevolezza nei nostri cuori”.