Alessandro PavanAlessandro Pavan

Il mondo del ciclismo è in lutto per la morte improvvisa di Alessandro Pavan, ex campione italiano su pista negli anni Ottanta. L’atleta 54enne è stato trovato senza vita nel letto della sua abitazione a Bannia, frazione di Fiume Veneto (Pordenone). A scoprire il corpo sono stati i Vigili del Fuoco , intervenuti per forzare la porta d’ingresso dopo che il padre, Italo Pavan , preoccupato per la mancanza di risposte al telefono, aveva allertato i soccorsi.

Un decesso improvviso e inaspettato

Secondo quanto dichiarato dal medico legale Michela Frustaci , la causa del decesso sembra essere un infarto improvviso . La famiglia di Alessandro Pavan è ancora in attesa dell’esito dell’autopsia per confermare le ragioni della sua morte.

“Non aveva alcuna malattia, stava bene, curava attentamente il suo fisico e la salute” , ha raccontato con dolore il padre, Italo Pavan. “L’altro giorno l’ho chiamato, ma non rispondeva. Ho avuto un brutto presentimento e ho chiesto aiuto ai Vigili del Fuoco. Purtroppo, quando abbiamo aperto la porta, abbiamo scoperto la sua morte.”

Alessandro viveva da solo a Bannia, mentre il padre risiede a Zoppola. Nonostante la distanza, il rapporto tra i due era solido, fatto di telefonate quotidiane e contatti frequenti.


La carriera sportiva di Alessandro Pavan: successi e riconoscimenti

Alessandro Pavan ha lasciato un segno indelebile nel ciclismo italiano. Con il Gruppo Ciclistico Bannia , ha conquistato tre maglie tricolori e un’altra con la Trevigiani , tutte su pista. Nonostante il suo ritiro dall’attività agonistica, il suo nome è rimasto nella memoria di chi ha condiviso con lui successi e sacrifici.

“Era un simbolo per la nostra società,” ha dichiarato Fabrizio Borlina , attuale presidente del Gruppo Ciclistico Bannia. “Volevamo premiarlo in occasione della partenza della 15ª tappa del Giro d’Italia a Fiume Veneto. Abbiamo provato a contattarlo tramite suo padre, ma purtroppo non ci siamo riusciti in tempo.”

Tra coloro che ricordano Alessandro con affetto c’è anche Denis Bertoldo , altro campione italiano di Bannia:
“Pur essendo più giovane di me, Alessandro aveva una personalità unica. Lo chiamavano il ‘principino’ per la sua eleganza. Abbiamo condiviso tante esperienze, tra cui due mondiali in maglia azzurra in Danimarca e Russia.”


Il ricordo di un campione fuori dal comune

Dopo aver abbandonato il ciclismo agonistico, Alessandro si era allontanato dal mondo delle gare, ma il suo amore per la bicicletta non è mai scomparso del tutto. Prima della pandemia, proprio Denis Bertoldo era riuscito a convincerlo a tornare in sella ea condividere qualche uscita insieme.

La sua figura rimarrà un esempio di dedizione, talento e passione per uno sport che ha amato profondamente e che lo ha visto protagonista di vittorie indimenticabili.


Conclusioni: un addio difficile da accettare

La morte di Alessandro Pavan lascia un vuoto nel mondo del ciclismo italiano, ma soprattutto nel cuore di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. La sua storia continuerà a essere raccontata dai compagni di squadra, dagli amici e dai tifosi che hanno apprezzato il suo talento e la sua umanità.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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