Nadia Cassini con Lino Banfi e Alvaro VitaliNadia Cassini con Lino Banfi e Alvaro Vitali

L’attrice è morta all’età di 76 anni, era malata da tempo

L’attrice Nadia Cassini si è spenta martedì 18 marzo nella sua casa di Reggio Calabria, dove risiedeva da tempo, , icona della commedia sexy anni ’70. Aveva 76 anni ed era malata da tempo. Tra gli anni 70′ e 80′ la ribalta nei famosi film della commedia sexy. Il suo vero nome era Gianna Lou Müller.

Star della commedia sexy all’italiana, il 21 marzo i funerali

Era nata a New York nel 1949 da padre statunitense di origini tedesche, Harrison Müller, e da madre statunitense di origini italiane, Patricia Noto. Il cognome Cassini lo usò come nome d’arte dopo le nozze con il giornalista Igor Cassini Loiewski. Il suo ultimo matrimonio con Giuseppe Furfaro mercante d’arte di Reggio Calabria. I funerali si svolgeranno a Melito Porto Salvo nella cappella di famiglia del marito venerdì 21 marzo.

Il ricordo di Lino Banfi: ‘Quante risate con lei’

Nadia Cassini era una persona molto carina e gentile, mi mancherà, Questa mattina sono stato il primo a fare un post sui social in cui davo la triste notizia della sua morte”. Lino Banfi ricorda l’attrice con la quale ha recitato in molti film della cosiddetta commedia sexy all’italiana di Nadia Cassini.

“Ricordo che con lei ridevamo molto dell’imprecisione con cui pronunciava le parole – dice l’attore pugliese – inoltre ci divertiva molto anche il fatto che io fossi uno degli uomini più invidiati perché recitato al suo fianco. Le dicevo: vedi Nadia, tutti vorrebbero essere al mio posto”. Lino Banfi ha lavorato con l’attrice di origine americana in quattro pellicole.

“Quando ho fatto il primo film con lei – ricorda l’attore – le ho mandato in camera un’orchidea. La madre, una nobildonna americana, mi volle conoscere e mi disse che nel suo paese gli attori non erano soliti omaggiare le colleghe. Io le dissi che per me era invece una cosa normale visto che avremmo dovuto lavorare insieme ed era un po’ come un regalo di benvenuto sul set”.

Banfi spiega all’AGI che Nadia Cassini aveva capito l’importanza del ruolo di icona sexy e non le è pesato. “La sorte di molte attrici di allora era quella di essere considerate belle piuttosto mettendo in secondo piano l’aspetto della capacità di recitare – spiega – ma loro erano importanti per questo: lo spettatore andava al cinema ed era contento di vedere queste donne bellissime seminude. Io facevo ridere e Nadia era una bellezza… eravamo una coppia che piaceva agli spettatori che uscivano dal cinema contenti. E questa era la cosa più importante”.

‘Che tormento la scena in sauna, non vedevo l’ora di finire’

Poi snocciola un aneddoto su uno dei film interpretati con l’avvenente attrice su una scena in sauna. “‘La dottoressa ci sta con il colonello’ era il titolo del film che fece con me e fu la prima volta che un attore toccava questa sua parte anatomica. Io travestito da massaggiatrice ho dovuto interpretare quella parte e soffrivo molto quel giorno. Gli altri, il 98% degli italiani, pensavano ‘beato lui’ ma io non vedevo l’ora di finire. Eravamo in una sauna dell’Hotel Hilton a Roma, ero travestito da donna, con tanto di trucco e parrucca. Si girava a giugno e faceva un gran caldo. Io non vedevo l’ora di finire questo tormento” – ricorda Banfi, protagonista della commedia-sexy all’italiana degli anni Settanta.

“Film del genere non sono più proponibili, non se ne fanno più perché non interessano a nessuno vedere queste cose, neanche i ragazzini si divertirebbero. Allora era proibito vedere quei film ‘dove si vedono le donne nude’, come dicevano le mamme. Adesso se una di loro dice una cosa del genere il figlio le fa una pernacchia. E’ un fatto normale, il bambino capisce a 10 anni cosa vuol vedere.

L’ultima volta che Banfi ha visto Nadia Cassini, ricorda ancora, “É stato una quindicina di anni fa, quando in una trasmissione televisiva mi fecero incontrare, a sorpresa, due attrici con cui avevo fatto tanti film, Anna Maria Rizzoli e, appunto, Nadia Cassini“. Poi non ha più avuto modo di sentirla né vederla perché, commenta con un po’ di malinconia, “nel nostro ambiente purtroppo spesso ci si incontra solo ai funerali”.

La carriera: dal successo all’oblio

La notorietà per Nadia Cassini arrivò nel 1970 con “Il dio serpente” di Piero Vivarelli, un film scandalo in cui mostrava un nudo integrale. Tuttavia, fu nel filone della commedia erotica che divenne una vera star, recitando accanto a Lino Banfi e in pellicole di successo come “L’insegnante balla… con tutta la classe” (1979), “L’infermiera nella corsia dei militari” (1979) e “La dottoressa ci sta col colonnello” (1980). Provocatoria e audace, Cassini fece parlare di sé anche in televisione: una sua apparizione accanto a Lando Buzzanca, in cui indossava solo un sottilissimo perizoma, scatenò polemiche e persino una denuncia per “simulazione di atto sessuale contro natura”.

Con il declino della commedia sexy negli anni ’80, si dedicò alla TV commerciale, partecipando a programmi come “Ridiamoci sopra”, “Premiatissima”, “Drive In” e “Risatissima”, senza però ottenere lo stesso successo cinematografico. Al pari di altre celebrità dello spettacolo dell’epoca, Cassini incise anche dei dischi e fece anche delle comparse nelle riviste Playboy, Playmen, Blitz e Guida Tv

L’intervento che deturpò il viso, gli abusi e l’incidente stradale

 La sua carriera subì un brusco stop a causa di un intervento di chirurgia plastica mal riuscito, che le causò deturpazioni al viso, inclusa la perdita parziale del padiglione auricolare destro. A ciò seguirono anni difficili segnati da abuso di droga e alcol, da cui riuscì a disintossicarsi, e da una vicenda di stalking con violenze subite. Nel 2009 fu anche coinvolta in un grave incidente stradale.

Nonostante le difficoltà, Nadia Cassini resta una figura emblematica del cinema italiano, ricordata per la sua bellezza, la sua sensualità e il suo spirito ribelle. In una delle sue ultime interviste l’attrice aveva detto: «avevo il sedere più bello del mondo ma non ho avuto altrettanto culo nella vita»

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *