Corpo ritrovato nell’Adda: è la babysitter Jhoanna Nataly Quintanilla

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle e Pablo Gonzalez RivasJhoanna Nataly Quintanilla Valle e Pablo Gonzalez Rivas

Il corpo ritrovato nel pomeriggio di domenica 2 marzo nelle acque dell’Adda, nel comune di Zelo Buon Persico, dovrebbe essere quello della babysitter salvadoriana Jhoanna Nataly Quintanilla, di 40 anni, uccisa a fine gennaio a Milano. Sarà necessaria l’autopsia all’Istituto legale di Pavia e, probabilmente, l’esame del DNA per avere la certezza assoluta, ma ci sono pochi dubbi che si tratti proprio di lei. Nonostante la permanenza in acqua per oltre un mese abbia reso il viso irriconoscibile, la corporatura è del tutto compatibile con quella della vittima e alcuni segni particolari potrebbero aiutare i conoscenti a identificarla.

Indagini in corso: borsone nero, chat e il compagno sospettato

Il borsone nero che avvolgeva il cadavere sembra identico a quello che Pablo Gonzalez Rivas, la notte del 24 e del 25 gennaio, aveva caricato in macchina, come ripreso dalle telecamere di sorveglianza nell’ambito dell’inchiesta condotta dai carabinieri di Milano. Il compagno e connazionale di Jhoanna, fermato il 7 febbraio per l’omicidio della babysitter, dovrà rendere conto anche di questo elemento.

Secondo le indagini, il sospetto aveva denunciato la scomparsa della donna solo una settimana dopo, quando era già pervenuta una segnalazione dalla sua datrice di lavoro, la quale non l’aveva più vista arrivare. Alcuni passanti hanno dato l’allarme, permettendo l’intervento tempestivo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, che hanno recuperato sia il cadavere che il borsone.

Le analisi delle chat di Gonzalez e le testimonianze raccolte hanno rivelato che l’uomo aveva una relazione parallela con una donna residente in El Salvador, per la quale aveva già organizzato un viaggio a Milano con l’intenzione di farla vivere con lui. Pare che Jhoanna avesse manifestato l’intenzione di lasciarlo, e quella sera, una lite sarebbe sfociata nel femminicidio, commesso a mani nude o con un coltello, come ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.

La versione di Gonzalez Rivas

Gonzalez Rivas aveva raccontato di un “gioco erotico finito male“, sostenendo di aver gettato il corpo nel tardo pomeriggio del 25 gennaio in un fossato vicino a Cassano d’Adda, senza però indicare con precisione il luogo. La denuncia di scomparsa era stata presentata soltanto una settimana dopo, mentre il sospetto aveva cercato di far passare l’allontanamento della donna per una scelta volontaria. Durante l’interrogatorio davanti alla gip, l’uomo aveva dichiarato di averle spezzato il collo durante un gioco erotico, anche se è possibile che la salma sia stata trasportata in un’altra zona intorno alle 9 del mattino del giorno successivo al delitto, nel tentativo di sviare le ricerche.

Le ricerche si erano concentrate per giorni nella zona del fiume Adda e in alcuni canali, e la corrente avrebbe trasportato il corpo fino a Zelo Buon Persico, dove sono intervenuti non solo i sommozzatori ei carabinieri, ma anche i pm di Lodi e Milano.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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