Alessia Pifferi, la sorella sulla nuova perizia psichiatrica: ‘C’è chi ha riso’

La sorella di Alessia Pifferi dopo la decisione della Corte di Assise di AppelloLa sorella di Alessia Pifferi dopo la decisione della Corte di Assise di Appello

Alessia Pifferi sarà sottoposta a una nuova perizia psichiatrica. Lo ha deciso la Corte d’Assise d’appello di Milano, accogliendo la richiesta avanzata dal difensore Alessia Pontenani. La 38enne, condannata in primo grado all’ergastolo per l‘omicidio della figlia Diana, era già stata sottoposta a un esame peritale che l’aveva valutata capace di intendere e volere.

Alessia Pifferi, accolta la richiesta del legale: nuova perizia per valutare la capacità di intendere e di volere

La difesa, al contrario, ha sempre sostenuto che soffrisse di un “grave deficit cognitivo”. Il sostituto pg Lucilla Tontodonati aveva invece sostenuto che non ci fosse nessuna necessità di effettuare una nuova perizia.  L’incarico ai periti che dovranno esaminare nuovamente Alessia Pifferi sarà affidato il prossimo 28 febbraio, come hanno stabilito i giudici della Corte d’Assise d’appello di Milano, accogliendo la richiesta della difesa dopo quasi un’ora e mezza di camera di consiglio. Al termine dell’udienza, prima di essere portata fuori dall’aula dagli agenti della polizia penitenziaria, Pifferi ha abbracciato il suo legale.

La sorella Viviana, parte civile nel processo con la madre Maria Assandri ed entrambe presenti all’udienza, si è detta invece “tanto delusa” per la decisione di sottoporre la donna a un nuovo esame psichiatrico. Parlando con i cronisti ha anche rimarcato la reazione di Alessia Pifferi alla decisione della Corte d’Assise d’Appello di accogliere la richiesta della difesa.

La sorella: ‘Potrebbero fare 3000 perizie ma per me è sempre normale’

“Si allungano i tempi e il dolore. Vorrei riprendere la mia vita ed invece siamo ancora qui. La conosco da 40 anni, avrà un deficit ma è in grado di intendere e di volere. Ne potrebbero fare 3000 ma per me è sempre normale. Hanno detto che noi abbiamo sorriso in aula dopo la sentenza di ergastolo. Ora non abbiamo riso noi, però c’è chi ha riso. Spero che la perizia abbia lo stesso esito della precedente altrimenti la bambina non avrebbe nessuna giustizia. Non ha mai detto quello che ha fatto a sua figlia”.

Pifferi è accusata di aver lasciato a casa da sola la sua bimba di 18 mesi, con soltanto un biberon di latte e una bottiglietta d’acqua, per cinque giorni e mezzo nel luglio del 2022. Al rientro nell’abitazione di via Parea, dopo aver trascorso quel lasso di tempo a casa del compagno nella Bergamasca, la 38enne aveva trovato la piccola Diana ormai senza vita, morta di stenti. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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