Omicidio baby sitter a Milano, il compagno: ‘Gioco erotico finito male’, cadavere nel borsone

Jhoanna Nataly Quintanilla Valle e Pablo Gonzalez RivasJhoanna Nataly Quintanilla Valle e Pablo Gonzalez Rivas

Le ha stretto le mani intorno al collo e ha le ha tolte quando Jhoanna Nataly Quintanilla ha smesso di respirare. Così Pablo Gonzalez Rivas, avrebbe ucciso la compagna, nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, nel loro monolocale in piazza dei Daini a Milano. Ha confessato Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il 48enne accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della compagna, Jhoanna Nataly Quintanilla.

Pablo Heriberto Gonzalez Rivas ha confessato di aver ucciso Nataly e occultato il corpo

Interrogato dal gip Anna Calabi, l’uomo ha ammesso di averla uccisa, anche se non in modo intenzionale, e di avere deciso di nascondere il corpo in un borsone con le rotelle perché preso dal panico. Pablo Heriberto Gonzalez Rivas ha però negato di aver fatto a pezzi il corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla. La borsa sarebbe proprio quella che nei filmati delle telecamere di sicurezza l’uomo trascina fuori dal palazzo in cui la coppia abitava, alla periferia del capoluogo lombardo.

I carabinieri stanno cercando la valigia nella zona indicata dall’uomo, lungo la strada per Cassano d’Adda. “Non volevo, stavamo facendo un gioco erotico” – ha precisato. Una versione tutta da verificare e che potrebbe essere stata utilizzata dall’uomo, fermato per omicidio e occultamento di cadavere, per alleggerire le accuse nei suoi confronti, accuse per cui rischia l’ergastolo. 

Il corpo della baby sitter in garage prima di essere portato a Cassano d’Adda

L’interrogatorio di convalida è durato circa due ore e si è tenuto nella tarda mattinata di sabato 8 febbraio nella stanza della giudice di Milano Anna Calabi. Dopo averla strangolata, il compagno avrebbe recuperato un borsone da palestra, avrebbe messo all’interno il corpo della 40enne baby sitter, quindi l’avrebbe trascinato fino al garage – come mostrano le telecamere interne dello stabile – e messo nel bagagliaio. Solo nel tardo pomeriggio del 25 gennaio si sarebbe preoccupato di disfarsi del pesante borsone messo nel bagagliaio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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