Antonio Ciurciumel colpito da un proiettile non ce l’ha fatta
Antonio Ciurciumel, un cittadino romeno di 24 anni, è morto in ospedale dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile sparato da una guardia giurata fuori servizio. Il tragico episodio si è verificato in via Cassia, nella zona nord di Roma. Il giovane era stato ricoverato in condizioni disperate al San Filippo Neri, ma nonostante un intervento chirurgico d’urgenza, non è sopravvissuto.
La dinamica della rapina e il confronto a fuoco
Secondo le prime ricostruzioni, il 24enne e tre complici avevano fatto irruzione in un appartamento di via Cassia 1004, prendendo in ostaggio una donna di 61 anni. Dopo aver saccheggiato l’abitazione e tentato di forzare una cassaforte, il gruppo si è trovato faccia a faccia con Antonio Micarelli, una guardia giurata di 56 anni, che stava rientrando a casa.
Alla vista dei ladri in fuga, Micarelli ha esploso almeno dieci colpi di pistola. Alcuni dei rapinatori sono riusciti a scappare saltando dal balcone, mentre Ciurciumel è stato raggiunto da un proiettile alla testa. La banda ha tentato di investire il vigilante con l’auto durante la fuga.
Le indagini e l’accusa di omicidio
Dopo la morte del giovane rapinatore, la posizione della guardia giurata si aggrava: inizialmente indagato per tentato omicidio, ora Micarelli dovrà rispondere di omicidio. I carabinieri hanno sequestrato la sua pistola per eseguire ulteriori accertamenti balistici.
Nel frattempo, proseguono le indagini per identificare i complici di Ciurciumel. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccogliendo le testimonianze dei residenti per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
Chi è Antonio Micarelli
Antonio Micarelli è padre di una figlia e nonno di tre nipoti. Dopo aver lavorato come guardia giurata presso un istituto di vigilanza privata, era passato negli uffici commerciali dell’azienda, così come il figlio che svolge la stessa attività del padre in una società di sicurezza la cui sede si trova proprio sotto il palazzo dove è avvenuto il fatto. La figlia Laura, invece, gestisce due negozi di toelettatura insieme insieme al marito.
Reazioni e solidarietà al vigilante
L’episodio ha suscitato un acceso dibattito sulla sicurezza e sulla legittima difesa. Raffaele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati di Forza Italia, e Stefano Peschiaroli, capogruppo di Forza Italia nel XV Municipio, hanno espresso solidarietà al vigilante, sottolineando come stesse difendendo una donna in ostaggio.
“Ci auguriamo che non venga trattato come un assassino”, hanno dichiarato, evidenziando la necessità di interventi per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Tuttavia, la Procura continua a lavorare per determinare eventuali eccessi nell’uso della forza da parte del vigilante.