Sabato sera di follia ultras a Udine: i tifosi friulani e quelli del Salisburgo, con cui sono gemellati da anni, hanno assaltato un treno in corsa nei pressi della stazione di Basiliano, poco dopo la partenza del convoglio da quella di Udine, alle 18:09 di sabato 1° febbraio. L’obiettivo era vendicarsi dei tifosi del Venezia che lo scorso 30 ottobre, in occasione della gara di andata, avevano aggredito e picchiato alcuni bianconeri, appena fuori della stazione lagunare di Santa Lucia.
I tifosi dell’Udinese e del Salisburgo hanno assaltato il treno dei sostenitori del Venezia a Basiliano
Per fermare il treno, una cinquantina di ultras, armati di manganelli e spranghe e incappucciati, hanno appiccato alcuni fuochi sulle rotaie. Quando hanno visto però che il macchinista sembrava deciso a proseguire, sono scesi sui binari, costringendolo a una frenata disperata per non investirli. Immediatamente è iniziata una sassaiola verso le carrozze occupate dai tifosi del Venezia, ma a bordo del convoglio c’erano anche numerosi viaggiatori estranei al match, che sono stati colti dal panico. Sul treno – secondo fonti delle forze dell’ordine – erano presenti circa 300 tifosi del Venezia nelle prime vetture e circa 130 altri viaggiatori nelle successive.
La sassaiola e gli scontri violenti
Assieme agli ultras, come sempre accade in trasferte giudicate a rischio, c’era personale di scorta di protezione aziendale e della Polfer. Appena è iniziato il lancio di sassi, numerosi ultras veneti si sono precipitati fuori dal treno e sono iniziati scontri durissimi con i tifosi dell’Udinese e del Salisburgo, una cinquantina in tutto. La grande rissa è durata pochissimi minuti però perchè, allertati dai colleghi a bordo, sono giunti in rinforzo quasi subito i colleghi del reparto Celere che fino a pochi minuti prima avevano scortato i lagunari alla stazione di Udine.
Decisivo il ruolo dell’elicottero della Polizia, che ha raggiunto e sorvolato la zona subito dopo aver ricevuto l’Sos, illuminando a giorno l’area e mettendo in fuga gli aggressori, scappati a piedi e poi saliti a bordo di alcune vetture che li attendevano con il motore acceso poco distante. Due i feriti più gravi – un veneziano e un austriaco – che sono stati portati d’urgenza in ospedale: non sono comunque in pericolo di vita. Altri cinque tifosi del Salisburgo e due friulani hanno riportato serie contusioni, ma hanno rifiutato il trasporto in ospedale. Non hanno invece potuto evitare di seguire gli agenti in Questura, dove sono stati momentaneamente fermati, in attesa delle decisioni del magistrato di turno.
Due feriti gravi, lo striscione provocatorio
Anche un agente della Questura di Udine e un collega di quella di Venezia hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso. Già durante la gara c’erano stati disordini con lanci di fumogeni in campo e minacce reciproche. Ad accendere ulteriormente gli animi, è stato uno striscione, esposto dai veneziani, che irrideva gli ultras udinesi, ricordando l’aggressione di Venezia.
Il dispositivo di sicurezza era imponente. Centina di agenti in tenuta antisommossa che hanno preso in consegna i supporter veneziani al loro arrivo in stazione e li hanno riaccompagnati al termine della gara.
Gli investigatori della Digos erano anche al corrente delle infiltrazioni degli ultras gemellati del Salisburgo, che in curva nord hanno anche esposto uno striscione. Per non tralasciare alcun dettaglio, la Questura aveva anche predisposto un presidio di sicurezza, molto nutrito, alla stazione di Codroipo, la prima dove il regionale veloce avrebbe dovuto fermarsi.
Ma non immaginavano di aver a che fare con facinorosi che non hanno esitato a rischiare di essere travolti dal convoglio in quella di Basiliano, dove invece il treno non aveva in previsione fermate, essendo una stazione secondaria. Solo alle 19.24 il treno bloccato è stato fatto ripartire alla volta di Venezia.