Fabio Postiglione, giornalista 44enne napoletano firma del Corriere della Sera, è morto a Milano nella tarda serata di martedì 28 gennaio a causa di un incidente in moto. Dalle testimonianze dei colleghi si sa che il cronista aveva appena lasciato la redazione a bordo della sua moto per dirigersi a casa, nella zona nord orientale della città metropolitana di Milano. L’incidente si è verificato mentre percorreva la Tangenziale Est, in direzione Venezia.
Tragico incidente sulla tangenziale di Milano, Fabio Postiglione era da poco uscito dalla redazione
Sull’esatta dinamica sono in corso ancora accertamenti. Un furgone ha urtato il mezzo sul quale era in sella il giornalista. Il veicolo era guidato da un cittadino moldavo che ha urtato la moto di
Postiglione facendogli perdere il controllo. Il conducente del mezzo si è fermato a prestare soccorso. Sottoposto ai test di rito, è risultato negativo.
Sul posto è arrivata un’ambulanza in codice rosso, sono intervenuti i Vigili del fuoco, ma le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Il 44enne è deceduto poco dopo il suo arrivo al San Raffaele. Il conducente del mezzo, che si è fermato e ha chiamato i soccorsi ed è risultato negativo all’alcol test, come atto dovuto è stato indagato dalla procura di Monza per omicidio stradale, in attesa di ulteriori accertamenti.
Nel mirino della camorra e sotto scorta nel 2015
Sui social e nelle chat un fiume in piena di messaggi per ricordare il cronista che ha iniziato la sua carriera a Napoli occupandosi di nera e giudiziaria per Il Roma dove è stato praticante ed è diventato professionista nel 2009. Era finito anche nel mirino della camorra e per questo messo sotto scorta nel 2015, dopo una serie di intimidazioni. È poi passato al Corriere del Mezzogiorno e, nel 2020, il trasferimento a Milano nella sede del Corriere della Sera. Tantissimi i colleghi che lo stanno ricordando come “un punto di riferimento”, “un giornalista appassionato”, “un collega bravissimo”, “un uomo intelligente e perbene”.
Il cordoglio del presidente Senato La Russa, il ricorso sui social
Cordoglio anche dalle istituzioni, con il presidente del Senato Ignazio La Russa che su Facebook scrive: “Cronista di razza, entusiasta e coraggioso: così lo ricordano oggi i suoi colleghi. Nella redazione di via Solferino, dove aveva trovato tanti amici e aveva saputo farsi apprezzare per la sua professionalità, Postiglione aveva scritto più volte di camorra e lotta tra i clan per i quali era finito sotto scorta. Vanno le sentite condoglianze mie personali e del Senato della Repubblica”.