Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa: ‘Accusa che pesa su di me e sulla famiglia’

Chiara Ferragni pandoroChiara Ferragni, accordo con Codacons

La Procura di Milano ha rinviato un giudizio con citazione diretta Chiara Ferragni per la vicenda della presunta truffa dei pandoro ‘Pink Christmas’ e per le uova di cioccolato. “Credevo sinceramente che non servisse un processo per dimostrare di non aver truffato nessuno. Convivere per ancora chissà quanto con questa accusa, che ritengo del tutto ingiusta, pesa su di me e, di riflesso, sulla mia famiglia e sulle persone con cui lavoro serena e ancor più determinata, certa che la mia innocenza verrà pienamente dimostrata”.

Così Chiara Ferragni in merito al rinvio un giudizio disposto, con citazione diretta dalla Procura di Milano, per lei e per altri tre imputati con le accuse di truffa aggravata per i casi del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di cioccolato. 

Pandoro gate, Chiara Ferragni sul rinvio a giudizio: ‘Accusa ingiusta, dimostrerò la mia innocenza’

A fine novembre, gli avvocati dell’influencer avevano depositato una memoria per cercare di ottenere dalla Procura una richiesta di archiviazione delle accuse, sostenendo che Ferragni non ha commesso alcuna truffa, ha già chiuso il fronte amministrativo e ha effettuato versamenti, nel frattempo, all’ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione “Bambini delle fate”.

Ha già versato circa 3,4 milioni di euro. In più, nella memoria la difesa ha contestato la procedura d’ufficio della presunta truffa in assenza di querele di singoli consumatori (anche il Codacons è uscito dal procedimento dopo l’accordo). Procedibilità che i pm hanno legato all’aggravante della “minorata difesa” in quanto i presunti raggiri sarebbero stati commessi su piattaforme on line. Un tema che i legali potranno certamente riproporre nell’udienza pre-dibattimentale del 23 settembre e su cui il giudice dovrà decidere.

La vicenda

Nella campagna ingannevole sul pandoro, secondo i pm, si diceva che il ricavato sarebbe servito “a finanziare un percorso di ricerca” dedicato ai bimbi curati al Regina Margherita, ma si sarebbe omesso “di riferire che, contrariamente al messaggio promozionale, Balocco (. ..) aveva effettuato” il 2 maggio 2022 “un versamento di 50.000 euro a favore dell’ospedale” e che non c’era “correlazione (..) tra conto pagamento ei profitti derivanti dalla vendita”.

Anche sulla vicenda “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” i pm hanno contestato lo stesso schema con “una pubblicità ingannevole condivisa via social, media e web” con frasi come “le mie uova supportano i bambini delle fate”. 

La prima udienza il 23 settembre, 8 consumatori tra i testimoni

Il processo si aprirà il prossimo 23 settembre davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, in composizione monocratica, l’udienza predibattimentale per Chiara Ferragni e per le altre persone mandato a giudizio dalla Procura nell’indagine su una presunta truffa legata ai casi del pandoro ‘Pink Christmas’ e delle uova di cioccolato della Dolci Preziosi. I coimputati dell’influencer per cui il pm Cristian Barilli e l’aggiunto Eugenio Fusco hanno firmato il decreto di citazione diretta sono il suo ex collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, ad dell’azienda dolciaria, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID.

Ci sono anche 8 consumatori che avrebbero acquistato i prodotti sponsorizzati da 
Chiara Ferragni e due rappresentanti di associazioni, l’Associazione utenti servizi radiotelevisivi e consumatori italiani, indicati dai pm come “persone informate sui fatti” e dunque come testimoni nel procedimento a carico della influencer e dei tre co-imputati per i casi del pandoro e delle uova di cioccolato sulla presunta pubblicità ingannevole mascherata da operazioni di beneficienza. Lo si legge nel decreto di citazione diretta a giudizio che non indica, invece, “persona offese” anche perché il Codacons ha raggiunto un accordo con Ferragni 

Balocco: ‘Stupiti e amareggiati’

“Il collegio di difesa di Alessandra Balocco, guidato dagli avvocati Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, alla luce del decreto di citazione a giudizio, si dichiarano profondamente stupiti e amareggiati in merito alla scelta della Procura di Milano di rinviare al giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda che non ha alcuna rilevanza penale”. Così in una nota i legali di Alessandra Balocco, ad dell’azienda dolciaria, imputata a Milano con Chiara Ferragni per l’inchiesta su una presunta truffa legata al pandoro ‘Pink Christmas’.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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