Scontro tra auto e tir a Canosa: morti Francesco Minervini e Giovanni Fiore

Due giovani di Canosa sono morti in un incidente stradaleDue giovani di Canosa sono morti in un incidente stradale

Quel viaggio di mille risate rimarrà sempre nella mia vita Riposa in pace Fra” – scrive Nicola accompagnando la frase a una foto di quel cugino, con la felpa rossa e gli occhiali da sole, morto nella notte. “Fra” è Francesco Minervini, aveva 21 anni. Giovanni Fiore ne avrebbe compiuti 26 tra qualche mese. Erano insieme la scorsa notte sull’Alfa che si è schiantata contro un tir mentre viaggiava sulla statale 93, mettendo fine alle loro vite nella tarda serata di sabato 18 gennaio.

Lutto a Canosa, i due amici sono deceduti nello scontro sulla statale 93

L’impatto tremendo è avvenuto a ridosso del casello autostradale di Canosa di Puglia, nel nord Barese, paese che piange i due ragazzi. “La nostra comunità è stata sconvolta da una tragedia che ha lasciato un vuoto impossibile da colmare”, le parole del sindaco di Canosa, Vito Malcangio affidate ai social e bardate dal fiocco nero del lutto. Francesco e Giovanni spesso erano insieme. E sono insieme, abbracciati e sorridenti nei post che si riconcorrono sui social pubblicati da amici e parenti. La Procura di Trani, che ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale, coordina le indagini degli agenti della polizia stradale.

Sono stati loro, assieme al personale del 118 a intervenire su quel tratto di strada buio e reso ancora più pericoloso dal maltempo. È servito chiamare i vigili del fuoco per tirare fuori da quello che rimaneva dell’auto, i corpi dei due ragazzi. Lo schianto contro il camion è stato talmente forte da aver spezzato in due la macchina: la parte anteriore ammaccata e sbilenca da un lato, la posteriore irriconoscibile e finita contro il guardrail da un altro. La dinamica dell’incidente è da chiarire: forse una invasione di corsia, un sorpasso azzardato con l’auto che finisce dritta sul camion.

La dinamica dell’incidente, il ricordo del parroco

Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza del casello autostradale e la testimonianza del camionista. L’autorità giudiziaria deciderà nelle prossime ore e in base agli atti, se disporre o meno l’autopsia: i corpi delle vittime restano a disposizione dell’autorità giudiziaria che non ha ancora firmato il nullaosta per riconsegnarli ai familiari.

“Francesco è responsabile e soprattutto molto generoso. Nell’ultimo campo estivo, si è preso cura di un ragazzo con disabilità che ha supportato in tutte le attività. Sono, siamo tutti senza parole. Lo ricordiamo pieno di vita, sempre col sorriso sulle labbra. È una perdita incredibile” – dice don Michele Pace della parrocchia dedicata a Gesù liberatore di Canosa, di cui Francesco e la sua famiglia fanno parte. Per lunedì 20 gennaio alle 19 è stato organizzato un momento di preghiera “per essere vicini ai genitori e alla sorella di Francesco che attraverso un dolore immane”, conclude il parroco.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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