“Spero che sia finita e di poter andare avanti con la mia vita”. Così Alex Cotoia (ha assunto il cognome della madre), il giovane che nel 2020 uccise a Collegno, nel torinese, il padre, Giuseppe Pompa, con 34 coltellate al culmine dell’ennesima lite familiare per difendere la madre, Maria Cotoia, commenta la sentenza con cui la Corte d’assise e d’appello di Torino, al termine dell’appello bis, ha confermato la sentenza di primo grado del novembre 2021 assolvendolo.
Nel 2020 uccise il padre a Collegno per difendere la madre: ‘Festeggerò con la cagnolina’
In appello, nel 2023, era stato invece condannato a 6 anni, due mesi e venti giorni per omicidio volontario. La Cassazione aveva annullato la sentenza. ”Sono un sacco frastornato, devo ancora metabolizzare, non sono giornate facili” – ha aggiunto il giovane che oggi ha il cognome della madre, sottolineando che oggi festeggerà con la sua cagnolina, un golden di nome Zoe. In aula, alla lettura della sentenza, era presente la fidanzata mentre fuori dal tribunale la mamma. A chi gli domandava cosa gli dirà la madre, Alex si è limitato a rispondere ”mi abbraccerà, non parliamo tanto, non ce n’è bisogno”.
Quanto alla ripresa degli studi, Alex Cotoia, oggi ventenne, che ha conseguito la laurea triennale e ora ha un lavoro par-time, ha risposto ”vediamo, ci penso un attimo, devo trovare anche il percorso di studi giusto”.