Stella Boggio e Marco MagagnaStella Boggio e Marco Magagna

Il Gip del Tribunale di Monza ha concesso gli arresti domiciliari casa dei genitori a Stella Boggio, accusata di aver ucciso con una coltellata al torace il suo compagno Marco Magagna, 38 anni, nel suo appartamento di Bovisio Masciago, “É molto provata, sotto shock, ha risposto e ribadito quanto già detto al magistrato, tutti i protagonisti di questa vicenda sono provati” – aveva riferito all’Ansa Manuel Messina, avvocato della 33enne. La Procura di Monza aveva chiesto la detenzione.

Delitto Bovisio Masciago, concessi i domiciliari a Stella Boggio dopo 4 ore di interrogatorio

L’interrogatorio è durato oltre quattro ore. Boggio, in lacrime e “profondamente scossa” – ha risposto alle domande del gip di Monza ribadendo di aver agito per difendersi. “É stato un interrogatorio molto lungo e complesso, il giudice ha voluto approfondire molteplici aspetti della vicenda, una situazione nella quale la mia cliente non si è mai trovata prima, così come la sua famiglia”. Dopo la decisione del giudice il padre della 33enne, madre di un bambino di 9 anni, si è recato alla casa circondariale per riaccompagnare la figlia a casa.

“Per noi Marco era come un figlio. Avevo parlato con lui tante volte e gli avevo detto che si doveva curare e doveva smettere di bere” – ha detto Italo Boggio mentre la mamma ha riferito che si amavano ma la loro relazione non poteva andare avanti così. “Marco beveva e diventava un’altra persona. La picchiava e la insultava. A Capodanno erano insieme a Varese, l’ho chiamata ed era agitata. Mi ha detto che le aveva dato una testata” – ha detto a La vita in diretta. Anche la sorella ha riferito di una telefonata nel cuore della notte il 6 dicembre. “Aveva la faccia gonfia ed un livido sull’occhio. Era scappata di casa”.

Il papà della 33enne in lacrime per Marco Magagna: ‘Era come un figlio, gli avevo detto che si doveva curare’

Rispetto alle dichiarazioni di un amico della vittima a La vita in diretta ha raccontato di come Stella Boggio avrebbe già aggredito e “accoltellato Marco il 27 dicembre scorso”, Messina non ha voluto replicare “in quanto si tratta di argomenti coperti attualmente dal segreto istruttorio, rispetto al quale risponderemo quando sarà il momento”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *