Giulia MelchiorreGiulia Melchiorre

«Giulia, torna a casa». È l’accorato appello dei genitori di Giulia Melchiorre, una dodicenne di cui si sono perse le tracce martedì 7 gennaio. La giovane è scomparsa a Milano, nella zona di Parco Sempione, dopo essere uscita di casa per andare a scuola. La giovanissima era uscita verso le 8:00 dalla sua casa in via Revere.

La scomparsa e il biglietto lasciato
«Mia figlia è uscita intorno alle 8 per raggiungere la scuola media “Mauri”, dove frequenta la classe terza A, ma lì non è mai arrivata» – spiega il padre, Ferdinando Melchiorre, visibilmente provato. «Ha lasciato un biglietto e da allora non abbiamo più sue notizie. Siamo tremendamente preoccupati».

La ragazza, alta circa 1 metro e 70, ha capelli castani ed era vestita completamente di nero al momento della scomparsa. Portava con sé uno zaino nero della marca North Face ma, secondo quanto riferito dai familiari, non aveva il cellulare con sé, rendendo ancora più complicati i tentativi di localizzarla.

L’appello pubblico e la mobilitazione sui social
L’appello disperato dei genitori è stato immediatamente condiviso sui social, dove privati cittadini e il Comitato Genitori della scuola si sono mobilitati per diffondere la notizia. «Chiunque abbia sue notizie, informazioni o anche solo intuizioni è pregato di contattare noi o le forze dell’ordine. Aiutateci a ritrovarla», si legge nei post pubblicati nelle ultime ore.

Le ricerche in corso
Le forze dell’ordine sono già al lavoro per ricostruire gli ultimi movimenti della ragazza. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, ma il biglietto lasciato da Giulia Melchiorre ha destato particolare preoccupazione nei familiari. «Ogni minuto è fondamentale», ha sottolineato il padre, che ha rivolto un appello anche a Giulia stessa: «Ti prego, se puoi, contattaci. Non importa dove sei, vogliamo solo sapere che stai bene».

Come aiutare
Chiunque avesse informazioni utili è invitato a contattare le forze dell’ordine al numero 112 oppure a rivolgersi direttamente alla famiglia Melchiorre. Ogni segnalazione, anche la più piccola, potrebbe fare la differenza.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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