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16 Dicembre 2024 - 19:08
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Nuovo codice della strada, fumo passivo e cannabis dopo giorni: test e cosa succede

Nuovo codice della strada, rischiano anche i fumatori passivi

Non si spengono i riflettori sulla riforma dell’articolo 187 del Codice della strada, che ha introdotto una stretta sulla guida dopo assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope e ha innescato a seguire un botta e risposta fra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il cantante Vasco Rossi.

Codice delle strada, come funzionano i test e i rischi per i fumatori passivi

In particolare, il dibattito si gioca sul sistema di accertamento in più fasi finalizzato a verificare l’assunzione di queste sostanze, che diventa ancora più cruciale dopo che la formula “in stato di alterazione psico-fisica” è stata eliminata. É vero, dunque, come sottolinea la rockstar, che con la nuova normativa finirebbe nei guai anche chi, “perfettamente lucido, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti”?

E come funzionano i test per verificare la presenza di sostanze nell’organismo? Il percorso di accertamento previsto parte dai test rapidi preliminarmente eseguiti sul posto, anche attraverso apparecchi portatili, e arriva fino ad analisi più dettagliate su campioni di saliva o mucosa ed esami da condurre in una struttura sanitaria su sangue o altri fluidi biologici. Per quanto riguarda più nel dettaglio la cannabis, al centro del botta e risposta Salvini-Vasco, l’analisi per la ricerca dei cannabinoidi nell’organismo può essere effettuata su urine, sangue, saliva e capelli. Come funzionano questi test lo spiegano gli esperti sul portale informativo dell’Istituto superiore di sanità (al capitolo accertamenti analitici per la determinazione del consumo di cannabis).

“Per avere indicazioni sull’avvenuto consumo della cannabis, l’analisi per la ricerca dei cannabinoidi viene eseguita sull’urina”, si legge, e il vantaggio di questa modalità è, fra gli altri, la possibilità di “analizzare la sostanza parente e/o i suoi metaboliti dopo diversi giorni”. “Nel caso in cui si voglia stabilire un’attualità d’uso, l’accertamento analitico viene eseguito sul sangue o, in alternativa, sulla saliva (campione raccolto tramite un tampone effettuato sulla gengiva o sulla parete interna della bocca). Nel caso in cui si debba incrementare la finestra di rilevabilità per valutare un consumo della cannabis non recente, le analisi si eseguono sui capelli prelevati nella parte posteriore della testa il più possibile vicino al cuoio capelluto”.

Cannabis per motivi di salute

Gli esami iniziali di screening, si legge ancora, “producono esclusivamente un risultato di tipo qualitativo, vale a dire la probabile positività (meglio definita come ‘non negatività’), ovvero la presenza nella matrice biologica esaminata di una quantità di cannabinoidi superiore a un valore soglia (‘cut-off’) prestabilito, diverso a seconda della matrice su cui viene eseguito l’esame (urine, sangue, saliva). Se il risultato ottenuto con il test di screening risulta positivo, questo deve essere confermato utilizzando una metodica specifica per il tipo di sostanza analizzata. La positività a un’analisi di conferma non fornisce alcuna informazione circa le modalità di assunzione della sostanza e non può distinguere se l’uso della cannabis è avvenuto per motivi di salute o ricreativi“.

Per quanto riguarda la determinazione del cannabinoide Thc, si informa nel focus, “esistono in commercio, anche in farmacia, dei dispositivi medici il cui risultato deve essere interpretato in base alla presenza/assenza di bande colorate dopo aver bagnato le strisce del dispositivo medico nel campione di urina. Un risultato negativo non significa necessariamente che la persona sottoposta al test non faccia uso di cannabis. Infatti, il Thc potrebbe essere presente a concentrazioni tali da non essere rilevato o essere già stato eliminato dall’organismo. Inoltre, il periodo di tempo durante il quale il Thc risulta rilevabile, dopo l’assunzione di cannabis, varia da persona a persona, poiché è influenzato dal metabolismo individuale, dalla dose assunta e dalla frequenza dell’uso”.

E qui gli esperti parlano dei tempi: “Le analisi possono essere in grado di rilevare l’assunzione di cannabis avvenuta da 3 giorni fino a 30 giorni prima della loro esecuzione. Gli utilizzatori abituali di cannabis possono risultare positivi al test anche per periodi maggiori di 30 giorni dall’ultima assunzione. Alcuni studi hanno dimostrato che si possono verificare risultati positivi al Thc anche in persone che non hanno fumato cannabis a causa del fumo passivo“.

‘Il test può essere positivo alla cannabis 30 giorni dopo l’assunzione e rischiano anche per i fumatori passivi’

Sulla questione è tornato Vasco Rossi con una controreplica al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini. “Caro Salvini, io non devo confrontarmi con nessuno altri che te… Io non scrivo le leggi. Vorrei ti confrontassi tu con tutti quelli che, senza patente, perderanno il lavoro e non potranno più andare a lavorare. (già la patente, non serve solo per andare in giro la notte a divertirsi.) Sono vicino anch’io (come tutti)ai parenti delle vittime di incidenti stradali causati da ubriachi o drogati al volante. Ma la tua nuova legge, Salvini, non previene questo. Non salva nessuna vita!” – scrive il Blasco.

Il nuovo affondo di Vasco Rossi contro Salvini: ‘La tua legge non salva nessuno’

“Punisce e arresta chi perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo. Anche nei giorni precedenti al momento della guida! Questo non è ridurre gli incidenti stradali, ma è fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi. Riprenditi ti prego, e cambia questa legge del caxxo!”, aggiunge.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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