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14 Dicembre 2024 - 23:28Pamela Anderson è tornata. Dopo una vita passata a espiare il successo conquistato per le sue curve mozzafiato esposte sulla copertina di Playboy o nel costume rosso di Baywatch, per l’attrice 57enne è arrivato il momento del riscatto. “Non è mai troppo tardi per sognare, per cominciare daccapo, per essere aperti alle possibilità” – ha scritto su Instagram lunedì, dopo la nomination al Golden Globe come miglior attrice dell’anno e la strada per l’Oscar non sembra poi così stretta .
Pamela Anderson torna al cinema con The Last showgirl e sogna l’Oscar
Qualche giorno fa, durante un pranzo con i critici per presentare il film con cui torna a Hollywood dopo decenni di assenza, The Last showgirl, le è stato chiesto come affronta la campagna per le statuette. “Be’ non lo so, per me è la prima volta” – ha risposto con voce di bambina. Senza trucco, lo sguardo maturo e sereno: “Ci ho messo decenni per ritrovarmi dopo quell’esperienza, gli scandali, le relazioni tossiche e le cattiverie scritte e dette su di me. Decenni per poter essere me stessa. Aspettavo un ruolo così da sempre”.
Il ruolo è arrivato da una timida e minuta regista di nobile lignaggio cinematografico: Gia Coppola, 37 anni, nipote del regista di Apocalypse Now al terzo lungometraggio. “Volevo girare a Las Vegas. Mi affascina per le luci e quel tocco decadente. Inoltre, cerco un film che esplorasse il rapporto tra una figlia e una madre single: in fin dei conti è come sono cresciuto io”, racconta all’Ansa la cineasta: suo padre Giancarlo, primogenito di Francis, morì in un incidente in barca nel 1986, quando Gia era ancora nella pancia della madre. La più giovane dei Coppola è rimasta colpita dalla sceneggiatura tratta da uno spettacolo teatrale di Kate Gersten: è la storia di Shelly, una ballerina vicina ai sessant’anni, che da trenta lavora nello stesso spettacolo a Las Vegas.
Quando i proprietari del casinò decidono di chiudere lo show perché non rende più come prima, Shelly è costretta a fare i conti con le scelte passate e l’incertezza del futuro. Al suo fianco, l’amica Annette, interpretata da Jamie Lee Curtis, un’ex collega con problemi di alcolismo che lotta per sopravvivere come cameriera. “Dopo aver visto il documentario ‘Pamela , a Love Story’ (prodotto dal figlio di Anderson, Brandon Thomas Lee, per Netflix) ho capito che Shelly era Pamela Anderson. Poteva essere solo lei”, ricorda la regista.
‘Ci ho messo decenni per ritrovarmi dopo quell’esperienza, gli scandali e le relazioni tossiche’
“Io ormai avevo rinunciato, ma questo film è un inno alle seconde occasioni” – confida all’Ansa l’attrice, che si era ritirata in Canada sopendo la passione creativa che Hollywood aveva eclissato sotto l’immagine di bomba sexy. Alla fine di The Last Showgirl, Shelly è sola e vulnerabile su un palco, mentre, forse per la milionesima volta in vita sua, un uomo la valuta e la giudica un nuovo spettacolo, dopo la chiusura di quello per cui ha sacrificato se stessa e il rapporto con la figlia.
Mentre sbatte le palpebre accecate dai riflettori, il regista, interpretato da Jason Schwartzman, la liquida dicendo: “Quello che hai venduto era giovane e sexy. Non sei più né una cosa né l’altra”. “Quella scena mi ha liberata. – racconta lei – L’ho sentita in fondo al mio corpo. Nel copione c’era scritto di urlare: ‘Ho 50 anni!’. Ma mi è uscita fuori la verità: ‘Ho 57 anni e sono bellissima, stronzo!'”.