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Giulia Cecchettin, Filippo Turetta condannato all’ergastolo: esclusa l’aggravante della crudeltà

Filippo Turetta è stato condannato all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin. La sentenza è stata pronunciata poco dopo le 16:00 alla presenza dell’imputato. Il giudice ha escluso l’aggravante della crudeltà.

Filippo Turetta condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin: escluso anche lo stalking

La decisione della Corte d’Assise di Venezia è arrivata dopo sei ore di camera di consiglio per il ragazzo di Torreglia, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere. Il pm Andrea Petroni, nella requisitoria, aveva chiesto l’ergastolo, mentre la difesa del giovane – avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera – aveva chiesto che le aggravanti fossero considerati insussistenti e che venissero riconosciute le attenuanti generiche, “in termini di equivalenza e subvalenza ”. 

Oltre alle interdizioni di legge, è stato disposto un risarcimento alle parti civili con il pagamento di una provvisionale di 500mila a Gino Cecchettin, 100mila ciascuno ai fratelli Elena e Davide, 30mila ciascuno alla nonna Carla Gatto e allo zio Alessio, oltre alle spese di costituzione legale. Le motivazioni depositate verranno entro 90 giorni.  Impassibile Filippo Turetta durante la lettura della sentenza.

“Abbiamo perso tutti, non è che stia meglio rispetto a ieri. Pensavo di restare più impassibile ma credo che dovremo fare di più come essere umani. Sotto quest’aspetto mi sento sconfitto mentre come papà di Giulia non è cambiato nulla. Non entro nel merito della pena. La battaglia contro la violenza continua. É un percorso che dobbiamo fare come società. Mi dedicherò alla fondazione ed andremo avanti con il percorso avviato cercando di salvare altre vite” – ha riferito Gino Cecchettin dopo la lettura della sentenza.

Gino Cecchettin: ‘Mi sento sconfitto come essere umano, non mi aspettavo le scuse di Turetta’

“Non siamo qui per onorare la memoria di Giulia ma per concludere un percorso giudiziario. Non mi aspettavo le scuse di Turetta. Oggi era una tappa dovuta per rispettare le tappe dovute per le leggi che come società civile ci siamo dati. Ora speriamo di non tornare qua con un altro papà e altri giornalisti. Possiamo dire che giustizia è stata fatta con le leggi vigenti” – ha aggiunto il papà di Giulia Cecchettin precisando che ha stretto la mano all’avvocato di Filippo Turetta. “Ci siamo chiariti come tutte le persone civili dovrebbero fare anche se hanno posizioni diverse’.

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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