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26 Novembre 2024 - 14:01
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Milano, l’inferno al Corvetto dopo la morte di Ramy: ‘Come le banlieue’, le fake news su TikTok

Esplode la protesta al Corvetto, lo striscione per Ramy

Notte tensione per la seconda sera consecutiva nel quartiere periferico di Corvetto, a Milano, dopo la morte di Ramy Elgaml deceduto in un incidente stradale nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre in scooter durante un inseguimento dei carabinieri, la Polizia di Stato ha arrestato uno dei cittadini – quasi tutti giovanissimi – che hanno dato vita a proteste, incendi e atti di vandalismo.

Corvetto sotto assedio dopo la morte di Ramy Elgaml in un incidente durante un inseguimento dei carabinieri

Si tratta di un 21enne montenegrino, a cui si contestano, si riferisce stamani la Questura “lancio di petardi, getto di oggetti e resistenza a pubblico ufficiale”. Il giovane, che ha partecipato alle proteste insieme ad altre decine di ragazzi, è stato portato a San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida.  Reazione violenta alimentata anche da fake news e sospetti nei confronti dei carabinieri. Una rabbia innescata da un cortocircuito creato sui social ed in particolare da una serie di informazioni false che circolano soprattutto su TikTok

C’è chi dice che è stato costretto a cancellare i video dell’incidente che aveva sul cellulare e chi afferma di aver paura di parlare per paura delle forze dell’ordine. Per aver un quadro esaustivo sulla dinamica dell’incidente e sulle responsabilità bisognerà attendere l’esito di complesse e lunghe indagini visto che le telecamere posizionate all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti non permettono al momento di far chiarezza sulla vicenda.

La tensione alimentata dalle fake news, arrestato 21enne montenegrino

Secondo la ricostruzione dei fatti operata stamani dalla Questura sui fatti avvenuti nel corso della notte nel periferico quartiere Corvetto, verso le 22:30 una settantina di persone (più tardi forse oltre cento) hanno iniziato a protestare in via dei Cinquecento all’angolo con via dei Panigarola, lanciando insulti verso le forze dell’ordine presenti dal pomeriggio (quando si erano verificati alcuni altri momenti di tensione con lo svuotamento di alcuni estintori e lanci di bottiglie) e poi ancora lanci di bottiglie e petardi. I manifestanti, cittadini del quartiere, soprattutto giovani e giovanissimi di seconda generazione, hanno esposto alcuni striscioni riportanti le frasi “verità per Ramy” e “non condannate un innocente”.

In via Omero intorno alle 23:30 sono stati accesi fuochi d’artificio e lanciati petardi. La tensione si è fatta più alta tanto che la Polizia di Stato ha lanciato lacrimogeni avanzando per disperdere i presenti, che nel frattempo avevano anche appiccato diversi piccoli roghi a masserizie, per strada. In particolare è stata vandalizzata la pensilina di una fermata dell’Atm e un autobus della linea 93 fermo in viale Omero. Il quartiere  Corvetto è da anni un’area problematica della città per il degrado, l’abusivismo e la concentrazione di povertà, e già in passato si sono verificate manifestazioni contro le forze dell’ordine.

Fuochi d’artificio e petardi in viale Omero: danneggiato un autobus dell’Atm, chiesti rinforzi

La Questura di Milano è orientata a chiedere rinforzi dopo i recenti disordini avvenuti al quartiere 
Corvetto , in periferia, che avvengono in quello che tradizionalmente, per l’ordine pubblico, è uno dei periodi più impegnativi dell’anno, che culmina nell’evento della Prima della Scala. I rinforzi, probabilmente una trentina di agenti, potrebbero essere utilizzati per le nuove, eventuali tensioni che potrebbero crearsi nel quartiere a sud est della metropoli, da anni già al centro di problemi di degrado e abusivismo.

L’assessore della Regione Lombardia: ‘Episodi degni delle banlieue europee’

“Questa notte il quartiere Corvetto è stato teatro di episodi gravissimi degni delle banlieue europee Siamo arrivati ​​ad una situazione di violenza inaccettabile, serve un giro di vite se senza se e senza ma iniziando con gli sgomberi degli abusivi Nel quartiere ci sono numerosi alloggi popolari occupati soprattutto da immigrati, non mi stupirei se le centinaia di persone che hanno compiuto questi atti di guerriglia urbana fossero arrivati da lì” – afferma Romano La Russa, assessore della Regione Lombardia alla Sicurezza

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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