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18 Novembre 2024 - 17:40La Procura di Lecce ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte del 26ennne Pierpaolo Morciano avvenuta nella tarda serata di domenica 17 novembre ad Alessano, in via della Giudecca, mentre stava festeggiando il suo 26esimo compleanno in strada assieme ad alcuni amici. Il giovane era originario di Gagliano del Capo.
Il 26enne Pierpaolo Morciano si è sentito male dopo aver inalato protossido di azoto da un palloncino
Stando a quanto si apprende, Pierpaolo Morciano, avrebbe inalato protossido di azoto contenuto in alcuni palloncini, la cosiddetta droga della risata , accusando un malore. Gli amici hanno fatto scattare immediatamente l’allarme. Inutili i soccorsi. La salma è stata portata nella camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, così come disposto dal pubblico ministro Luigi Mastroniani della procura di Lecce. Secondo una prima ricostruzione i giovani avrebbero gonfiato un palloncino una bomboletta spray ad aria compressa per inalare poi il gas. Mentre passeggiava con gli altri Pierpaolo Morciano ha accusato il malore e si è accasciato al suolo. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione per i rilievi del caso.
Disposta l’autopsia, il ricordo di un compagno di classe
Un compagno di classe delle medie l’ha ricordato su Facebook. “Questa foto te l’ho fatta io ben 13 anni fa, durante il nostro ultimo giorno di scuola insieme. Eri il mio compagno di banco. Sei stato vittima di un’infanzia difficile e di tante scelte sbagliate, ma una cosa è certa: non hai mai fatto del male a nessuno. Qualche ora prima di morire pubblicavi una storia con su scritto: ”Quando morirò con le mie ceneri fatevi una striscia, anche da morto vi farò sballare”. Io invece mi batterò, affinché il tuo ricordo possa servire a salvare tanti ragazzi come te: intelligenti, buoni, ma senza una guida. Ti ricorderò in ogni classe in cui andrò ad insegnare. Lancerò una proposta affinché il Comune di Alessano istituisca in tuo nome, uno sportello di ascolto dedicato ai giovani”.
Cos’è la droga della risata
Dalla carenza di ossigeno alla paralisi del sistema nervoso, il protossido di azoto, comunemente noto come gas esilarante, da qui droga della risata, per la sensazione di euforia che genera, può dare effetti letali: “Nei casi più gravi può causare ipossia e inibizione della trasmissione degli impulsi nervosi al livello dei centri che controllano la respirazione e il cuore, ma anche la formazione di emboli”, dice all’Ansa Cristina Cadoni, tossicologa dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Ma gli effetti dipendono anche dall’individuo, dalla concentrazione del gas – aggiunge la ricercatrice – e dall’eventuale assunzione in combinazione con altre sostanze, come l’alcol”.
Il protossido di azoto è usato a tutt’oggi in medicina come anestetico, ma sempre in combinazione con altre sostanze e con l’ossigeno, poiché il gas esilarante diminuisce la disponibilità di ossigeno per l’organismo. Possono, infatti, essere sufficienti una serie di inalazioni senza apporto di aria fresca tra l’una e l’altra, per provocare perdita improvvisa di coscienza e asfissia.
Gli effetti del protossido di azoto
“Il protossido di azoto è un gas che non si distribuisce nei tessuti umani e che è insolubile nel sangue – specifica Cadoni – dunque si accumula nelle cavità del corpo, come i polmoni”. Il gas esilarante utilizzato per scopi ricreativi viene inalato a grandi boccate da dei palloncini riempiti con questo gas. I suoi effetti, che comprendono allegria ed euforia, ma anche insensibilità, annebbiamento della coscienza e leggere allucinazioni, sono immediati e la loro durata è molto breve, e questo porta il consumatore a ripetere le inalazioni nel tentativo di prolungare l’esperienza.
Un consumo regolare e prolungato nel tempo, tuttavia, può provocare seri problemi, come racconta la ricercatrice dell’In-Cnr: dalle neuropatie, caratterizzate da danni a carico dei nervi del sistema nervoso periferico che causano debolezza muscolare, problemi di equilibrio e camminare, alla parestesia, cioè un’alterata percezione degli stimoli sensoriali, fino ad alterazioni delle funzioni cognitive