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15 Novembre 2024 - 21:05“Sono stato io, ho strappato il cuore della mamma”. Svolta nelle indagini sulla morte di Silvana La Rocca, la 73enne originaria di Saraceno, in provincia di Cosenza, trovata senza vita la sera di giovedì 14 novembre nel giardino della sua villetta a Marina di Leporano (Taranto) con una profonda ferita all’addome.
Il 46enne Salvatore Dettori ha confessato il delitto della madre dopo essersi contradetto più volte
A quanto si è appreso, il figlio, Salvatore Dettori, di 46 anni, rintracciato dai carabinieri e portato al comando provinciale per essere interrogato, ha confessato di aver accoltellato la donna e poi di essere fuggito. Ora sarà sottoposto a fermo, su disposizione del procuratore Eugenia Pontassuglia e del pm Salvatore Colella, con l’accusa di omicidio volontario.
Il cadavere della donna era stato trovato riverso nel giardino della villetta in una pozza di sangue. L’appartamento invece era saturo di gas. Forse l’uomo intendeva depistare le indagini. Silvana La Rocca, vedova e insegnante in pensione, aveva due figli, uno dei quali vive in Francia. L’altro, residente a Pulsano, ex militare della Marina, è stato fermato per l’omicidio. A far scattare l’allarme è stato il nipote della pensionata che, contattato dal cugino residente all’estero, gli aveva detto di essere preoccupato perché non riuscivamo mettersi in contatto con la madre. Non rispondeva al telefono. Il nipote ha raggiunto la villetta della zia intorno alle 20:00 e l’ha trovata senza vita, nei pressi dell’auto parcheggiata in giardino
La fuga di gas per sviare le indagini: i rapporti conflittuali e il movente economico
Durante l’interrogatorio, dopo essersi contraddetto sui suoi spostamenti, l’uomo ha poi confessato di aver accoltellato a morte la madre. Salvatore Dettori avrebbe raccontato di aver ucciso la 73enne perché questa lo costringeva a mangiare “carne umana”, ossia i resti del corpo di suo padre, mancato nel 2002 in un incidente sul lavoro. Quando i militari sono giunti nella villa, hanno avvertito anche un fortissimo odore di gas tant’è che è stato chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Le ferite sul corpo della donna hanno però fatto ipotizzare che il gas fosse stato solo un tentativo di sviare le indagini. É emerso che i rapporti tra i due non fossero sereni. Sono stati definiti “conflittuali”. Ci sarebbero stati liti tra il 46enne e la madre determinati dalla precaria condizione economica del figlio maggiore. La procuratrice Eugenia Pontassuglia e il pubblico ministero Colella hanno firmato il provvedimento di fermo per il reato di omicidio volontà aggravato , commesso con premeditazione e crudeltà.