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Muore intossicata dal botulino dopo aver mangiato zuppa di carciofi a Roma, figlia in ospedale

Una donna è morta a Roma dopo aver mangiato una zuppa di carciofi acquistata al supermercato

Ha mangiato una zuppa di carciofi comprata al supermercato ed è morta. Si indaga sul decesso di un’anziana avvenuto a fine settembre a Roma per avvelenamento da botulino. La notizia è stata pubblicata oggi nelle pagine romane di Repubblica. La procura ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo a carico di ignoti e sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri del Nas.

L’anziana è deceduta dopo aver mangiato una zuppa di carciofi acquistata al supermercato: avvelenamento da butulino

La donna aveva comprato la zuppa di carciofi in un supermercato della capitale. Anche la figlia, che aveva assaggiato la stessa minestra, è stata ricoverata in ospedale. In seguito alla denuncia dei familiari della vittima la procura ha aperto un’indagine. Gli investigatori – riferisce il giornale – hanno avviato le verifiche per risalire alla filiera di produzione e al lotto della minestra mangiata dalla vittima che, però, nel frattempo era scaduto e quindi è stato sostituito dagli scaffali. L’ipotesi è che la morte dell’anziana sia stata provocata dal batterio nella zuppa. Da stabilire se fosse presente già nella confezione prima dell’acquisto o se la donna abbia conservato male il prodotto in casa e quindi il botulino si sia sviluppato in un secondo momento.

Figlia ricoverata in ospedale, il malore provocato dal batterio nella zuppa acquistata al supermercato

Per la contaminazione da botulino “sono tradizionalmente più a rischio le conserve domestiche, prevalentemente quelle di carne e di pesce, quindi quelle proteiche, ma non sono escluse quelle a base vegetale. Gli alimenti commerciali, invece, sono generalmente ben controllati, soprattutto nel nostro Paese dove c’è un buon sistema di sorveglianza. In Italia la sicurezza alimentare è tenuta sotto controllo”.

A rassicurare, attraverso l’Adnkronos Salute, Marco Silano, esperto di alimentazione e direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto superiore di sanità, in merito al caso della donna morta a Roma per avvelenamento da botulino dopo aver mangiato una zuppa di carciofi acquistata al supermercato.  “L’intossicazione da botulino è dovuta a un batterio gram negativo che vive in condizioni di anaerobiosi e che produce una tossina in grado di paralizzare i muscoli” – ha spiegato Silano.

Cos’è la sindrome causata dal batterio del botulino

All’origine di tutto c’è un batterio: Clostridium botulinum, il botulino. O meglio le tossine rilasciate da questo microrganismo e da altri clostridi, microrganismi anaerobi che si possono trovare nel suolo o nella polvere sotto forma di spora. Sono loro che provocano il botulismo, grave intossicazione che può scatenare una sindrome neuro-paralitica e avere conseguenze letali, portando a paralisi respiratoria e asfissia.

Si verifica quando la contaminazione interessa conserve sott’olio, carne o pesce in scatola, salumi. L’intossicazione è causata dall’accumulo delle tossine prodotte dai clostridi nell’intestino. I sintomi si manifestano generalmente dopo 18 o 36 ore dal momento in cui la tossina viene a contatto con l’organismo. In alcuni casi possono passare anche molti giorni, fino a 8, prima di lamentare i segni della tossinfezione.

Quali sono i sintomi? Nella fase iniziale ci possono essere diarrea, dolori addominali, nausea e vomito, quindi qualcosa di molto simile a una gastroenterite, fanno notare gli esperti di Humanitas. Ma in realtà la situazione progredisce poi molto rapidamente, e precipita, portando a difficoltà a deglutire e parlare, alterazione della vista, visione annebbiata o sdoppiata.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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