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Napoli, assaltano l’ospedale veterinario in diretta social dopo la morte del cane: 4 arresti, due feriti

Veterinario e borsista aggrediti dopo la morte del cane

Veterinario e borsista aggrediti dopo la morte del cane

Un raid punitivo, in diretta social, per vendicare la morte del cane di quartiere. É successo al Dipartimento di Veterinaria dellUniversità di Napoli Federico II, dove si sono dati appuntamento i padroni dell’animale, familiari ed amici.

Il raid punitivo al Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II per vendicare la morte del cane

Le immagini dell’aggressione hanno fatto subito il giro del web e i carabinieri, intervenuti sul posto, hanno arrestato quattro persone. “Dagli ospedali ai centri veterinari, è barbarie totale”, denuncia il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato il video dell’accaduto. Ricostruito così: “alcune persone, per un’emergenza medica, avevano portato il cane presso il Dipartimento di Medicina veterinaria della Federico II affinché gli fosse prestato soccorso dopo averlo curato in una clinica privata. Nonostante i tentativi del personale, l’animale è però deceduto. Così è scattata la vendetta”.

Una decina di persone hanno aggredito, dopo un acceso diverbio, il personale medico e i tirocinanti universitari, scrive Borrelli. Che riporta la testimonianza di una persona che ha assistito all’assalto ed è stata costretta a fuggire. “La classica spedizione punitiva in stile criminale – afferma il testimone – questa volta dopo il decesso di un cane. Gli studenti universitari sono stati portati nelle aule sopra, due medici sono stati aggrediti brutalmente. Addirittura due delle donne hanno divelto i pali di ferro dal prato del cortile. I carabinieri sono arrivati mezz’ora dopo, loro continuavano a minacciare e inveire anche contro di loro. Per nostra fortuna siamo riusciti – cani, gatti e animali vari al seguito – ad uscire”.

Ad avere la peggio sono stati un medico veterinario e un borsista di ricerca: sette giorni di prognosi per entrambi. In manette sono finite quattro persone, per concorso in aggressione a personale sanitario e interruzione di pubblico servizio. Si tratta di due uomini – di 23 e 49 anni – e di due donne – di 42 e 46 – tutti già conosciuti dalle forze dell’ordine e ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.

Francesco Emilio Borrelli pubblica il video dell’aggressione, feriti veterinario e borsista: ‘Inequivocabile barbarie’

Secondo Borrelli, “siamo alla più totale ed inequivocabile barbarie. Dagli ospedali ai centri per animali nulla cambia, la violenza entra con facilità, troppa, e ne esce spesso indisturbata ed impunita. Non a caso gli stessi assalitori hanno pubblicato le aggressioni in diretta sui social con commenti del tipo: ‘tanto a noi non ci fanno mai nulla’. L’emergenza va oltre l’allarme rosso, qui si scatena la follia in ogni luogo pubblico. Basta con le promesse, basta le ipocrisie, questa gentaglia va resa inoffensiva”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Cgil, secondo cui “questo nuovo episodio di violenza pone la necessità di adottare misure tempestive soprattutto in termini di sensibilizzazione”. “C’è una violenza dilagante che deve essere necessariamente arrestata” – dice Antimo Morlando, segretario sanità pubblica della Fp Cgil Campania, il quale sottolinea che, “oltre all’inasprimento delle pene e delle sanzioni per gli aggressori, si deve avviare una campagna quotidiana di umanizzazione”. 

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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