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Nadal, l’addio che faticava a pronunciare: la commossa reazione di Federer, l’aneddoto di Bertolucci

Ha distillato quella parola che meditava di pronunciare da più di un anno, forse due. Gli restava nelle bozze dei comunicati stampa, “add…”. Come Fonzie che non riusciva a dire “ho sbagliato”. La sentenza arriva il 10/10/2024. Rafa Nadal scandisce: “Mi ritiro”.

Nadal chiuderà la sua leggendaria carriera dopo le final di Coppa Davis: ‘É il momento giusto’

In video, perché non si possa porre ad ulteriori fraintendimenti. 92 titoli vinti, 22 Slam, due ori olimpici (nel singolare e nel doppio), cinque Davis: può bastare così, a 38 anni percepiti 90. “È una decisione difficile, che mi ha preso tempo ma in questa vita tutto è cambiato. C’è un inizio e una fine. Penso che sia il momento giusto per porre fine a quella che è stata una carriera lunga e con più successi di quello che avrei mai potuto immaginare”.

Grazie, in tutte le lingue del suo mondo. Niente psicodrammi, per ora. Niente lacrimoni con Federer a tenergli la mano. C’è ancora una Coppa Davis da giocare, ci sarà tempo e modo per ‘produrre’ il lutto televisivo, e le successive docuserie annesse. Una carriera così consente di farne otto stagioni in scioltezza. Ma il punto è secco, come usa adesso. Non interrogativo, come nell’ultimo anno (quando? Come? Tanto il perché lo sapevano tutti, lui per primo). Non esclamativo, perché non c’è sorpresa. 

Nadal aveva già lasciato il tennis un sacco di volte, tenendo l’argomento sospeso nell’aria condizionata delle sale stampa, tra una domanda e una non risposta. Il corpo parlava in campo, era una voce unanime. Undici infortuni in tutto, uno diverso dall’altro. Per uno che ha vinto qualsiasi cosa dal 2009 al 2022, è una via crucis a ostacoli. Si è lesionato l’addome due volte, una frattura a una costola, i cronici problemi ai piedi, ma nell’elenco a ritroso c’è un manuale di anatomia patologica: spalla, scafoide, tendini, gluteo, quadricipiti, artrite traumatica, la rottura parziale di un tendine rotuleo. Un martirio.

Undici infortuni e il calvario degli ultimi due anni

Ma aveva lasciato il tennis per pochi secondi già nel 2022 a Roma. Il tempo di imboccare furioso il tunnel del Centrale del Foro Italico, le scale a due a due, con i responsabili dell’Atp ei giornalisti a rincorrerlo affannati, loro sì, per quella conferenza convocata d’impeto. Era quasi mezzanotte. Eliminato agli ottavi dalla zoppia, più che da Denis Shapovalov.

Aveva respirato un quarto d’ora, e poi aveva scaricato sui presenti un flusso di coscienza a sfiatamento ridotto, una valvola socchiusa che virò dal possibile annuncio fatale – “Basta, smetto, non ne posso più”. Ma poi non ha mollato. S’è inflitto un percorso impossibile per chiunque: andare avanti ad oltranza. Ma l’oltranza nello sport è una chimera. I suoi numeri sono diventati letteratura, il suo agonismo un valore artistico. 

Federer: ‘Speravo che questo giorno non arrivasse’, Bertolucci: ‘Andrà a pescare’

L’amico rivale Roger Federer gli riserva dolci parole in risposta al video pubblicato su Instagram. “Che carriera, Rafa! Ho sempre sperato che questo giorno non arrivasse mai. Grazie per i ricordi indimenticabili e per tutti gli incredibili traguardi nel gioco che amiamo. È stato un onore assoluto!”. Indimenticabile l’abbraccio e le lacrime il giorno dell’addio al tennis del campione svizzero. Il futuro di Nadal senza il tennis?  “Qualche anno fa a Montecarlo gli chiesi come si vedeva dopo il ritiro dal tennis. Mi rispose: a pescare. Secondo me lo vedremo poco nel mondo del tennis” – l’aneddoto raccontato da Paolo Bertolucci a Sky Sport.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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