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28 Settembre 2024 - 21:20Cacciato dal ristorante perché i clienti “erano spaventati” dal suo volto sfigurato. Oliver Bromley ha raccontato la sua disavventura a Londra. Il 42enne è affetto da neurofibromatosi di tipo 1, una malattia genetica che provoca la crescita di tumori benigni e non cancerosi sui nervi.
Il 42enne Oliver Bromley soffre di neurofibromatosi di tipo 1, si era recato al ristorante dopo una visita in un ospedale di Londra
Problematica per la quale era in cura al King’s College Hospital di Camberwell dove si sottoponeva a frequenti controlli. Al termine di una delle visite aveva deciso di pranzare in un ristorante poco distante dall’ospedale. Dopo aver provato a ordinare del cibo, Bromley ha riferito che il personale gli ha detto di aver ricevuto lamentele dai clienti per il volto deturpato e gli è stato chiesto di allontanarsi. Sebbene scoraggiato e turbato dall’accaduto ha deciso di raccontare la disavventura affinché non si ripetano simili situazioni in locali e strutture ricettive.
L’associazione benefica Nerve Tumours UK ha rivelato che incidenti come questo purtroppo “non sono rari”, ma ha organizzato degli incontri con UK Hospitality affinché ci sia una migliore formazione nel settore. In genere Oliver Bromley mangiava alla mensa dell’ospedale. “Il cibo sembrava buono quando ho guardato attraverso una finestra, poi sono entrato in quel ristorante. Mi hanno detto che accettavano solo contanti, quindi ho prelevato un po’ di soldi e sono andato a fare l’ordine” – ha raccontato al New York Post.
L’uomo ha denunciato l’accaduto alla polizia metropolitana: ‘Spesso mi fissano ma non ero mai stato cacciato da un locale’
“Il signore dietro il bancone mi ha detto che c’erano state delle lamentele sul mio conto e che dovevo andarmene”. Bromley, originario del Sudafrica, ha scritto al ristorante, di cui ha deciso di non fare il nome. Il 42enne ha contattato la polizia metropolitana che ha archiviato l’accaduto come crimine d’odio. “Nonostante mi sia spesso confrontato con persone che mi fissano, non ho mai sperimentato nulla di così “diretto” come essere cacciati da un ristorante”.