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21 Settembre 2024 - 22:56Prima l’iscrizione nel registro degli indagati e subito dopo la perquisizione dell’abitazione e il sequestro del telefono cellulare e degli occhiali ‘spia ‘. Accelera l’indagine della Procura di Roma a carico di Maria Rosaria Boccia dopo la denuncia presentata a suo carico dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Maria Rosaria Boccia, il sequestro di cellulare e occhiali scattato dopo la perquisizione dell’abitazione dell’imprenditrice
Gli inquirenti hanno delegato per l’attività istruttoria i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma che nella tarda mattinata di sabato hanno raggiunto l’abitazione dell’imprenditrice a Pompei. Gli investigatori, su mandato dei pm di piazzale Clodio, hanno acquisito materiale informatico oltre al cellulare di
Boccia. In un cassetto all’interno dell’appartamento, inoltre, sono stati trovati anche gli occhiali Smart che l’influencer, per sua stessa ammissione, in passato ha utilizzato per effettuare dei video all’interno della Camera dei deputati.
Una “attività” che l’è costata una sorta di Daspo dai palazzi della politica romana. I magistrati capitolini dovranno ora analizzare il materiale a disposizione e analizzare quanto presente nel telefono cellulare in uso a Boccia e nel personal computer. Nella denuncia trasmessa nei giorni scorsi dal legale di Sangiuliano, l’avvocato Silverio Sica, vengono messi a disposizione degli inquirenti una serie di elementi: una dettagliata ricostruzione cronologia da quando Sangiuliano entra in contatto con la
Boccia alla conclusione del loro rapporto.
Agli atti l’episodio della ferita alla testa ma non le chat pubblicate da La Verità
Agli atti anche l’episodio della ferita alla testa, che farebbe scattare l’accusa di lesioni, che l’imprenditrice avrebbe causato a Sangiuliano la notte tra il 16 e il 17 luglio scorso al culmine di un diverbio. Nell’esposto, in base a quanto spiegano dall’entourage dell’ex ministro, non sarebbero state allegate le chat comparse venerdì sul quotidiano La Verità ma sarebbero stati forniti agli inquirenti i molti post pubblicati nelle scorse settimane dall’ex collaboratrice del ministro. Le chat raccontano della conclusione burrascosa della relazione tra i due.
“Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto” – reciterebbe uno dei messaggi di Sangiuliano indirizzati a Boccia , che risponde: “Hai ragione”. Poi un riferimento a quanto accaduto a luglio: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. E lei: “Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena”. Boccia avrebbe chiesto all’ex ministro di poter controllare il suo cellulare, pena, in caso di rifiuto, l’inoculazione di un trojan.
Il patto di riservatezza
L’imprenditrice inoltre avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza secondo cui lui non l’avrebbe più dovuto cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro presunta storia sentimentale. Una richiesta che, però, ha trovato la ferma opposizione dell’ex capo di via del Collegio Romano. Dalle conversazioni emergerebbe anche una presunta gravidanza. Il 2 agosto scorso Sangiuliano digita: “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”. Mentre una settimana dopo lei dice: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”.