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11 Settembre 2024 - 23:37Un serial killer che per tredici anni avrebbe seminato una lunga scia di sangue. É l’ipotesi del legale di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio e che continua a dichiararsi innocente.
L’ipotesi del serial killer, il legale di Bossetti: ‘Sul corpo di Yara ci sono due Dna rimasti ignoti’
In un’intervista al settimanale Giallo il legale Claudio Salvagni ha focalizzato l’attenzione sulla questione del DNA che “Sul corpo della ragazzina ci sono due Dna rimasti ignoti e 9 formazioni pilifere che non appartengono a Bossetti“. Da qui l’appello alla Procura di verificare se Moussa Sangare, assassino di Sharon Verzeni, sia il responsabile del delitto di Yara, il cui corpo fu ritrovato il 26 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola dove il rapper è fuggito subito dopo aver accoltellato la 33enne a Terno d’Isola (Bergamo).
All’epoca della morte della tredicenne di Brembate di Sopra Moussa Sangare aveva 18 anni ma è sempre la questione del Dna a tenere banco partendo da un contestazione avanzata nei confronti della pm Letizia Ruggeri: i 54 campioni di Dna spostati provocandone la distruzione. E non solo.
La fuga di Moussa Sangare a Chignolo d’Isola dove Yara Gambirasio fu trovata morta nel 2011
Evidenzia che il Dna di ignoto 1 trovato negli indumenti di Yara Gambirasio non è quello di Massimo Bossetti in quanto si tratta “del solo Dna nucleare e non di quello mitocondriale”, che è un elemento altrettanto importante del patrimonio genetico di un individuo. “Chiediamo solo di cercare la verità”. Moussa Sangare ha confessato il delitto di Sharon Verzeni.