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23 Agosto 2024 - 19:19“Aiutatemi a non uccidere più”. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il fermo del 48enne Mario Eutizia, che giovedì 22 agosto si è recato dai carabinieri di Caserta e si è autoaccusato, supportato dai suoi avvocati Antonio Daniele e Gennaro Romano, di quattro omicidi, tutti di persone presso cui aveva svolto il ruolo di badante. Le vittime risiedevano nel Cilento, a Casoria ed a Latina.
Mario Eutizia ha confessato 4 omicidi ai carabinieri di Caserta: ‘Aiutatemi a non uccidere più’
Avrebbe somministrato dosi di massicce di sedativi agli anziani che assisteva, fino a quattro volte in più di quelle prescritte, il 48enne Mario Eutizia. Il suo scopo era portarli “dolcemente” verso la morte, “spinto da una profonda compassione e pietà degli stessi”, essendo persone molto anziane e gravemente malata. È così che il badante ha confessato e spiegato al pubblico ministero di Santa Maria Capua Vetere Annalisa Imparato i suoi delitti, risalenti al 2014, quando avrebbe ucciso due anziani a Latina, non ancora però identificati.
I carabinieri di Caserta hanno potuto invece accertare l’identità degli ultimi due decessi confessati da Eutizia , avvenuti pochi mesi fa: quello dell’89enne Luigi Di Marzo, morto a Casoria (Napoli) nel dicembre scorso, e del 96enne Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati (Salerno) nel marzo di quest’anno.
I militari hanno contattato i parenti dei due anziani, constatando che Eutizia aveva prestato servizio come badante presso entrambi, e che a Vibonati era stato anche denunciato dai carabinieri per aver rubato l’auto dell’anziano dopo la morte di quest’ultimo; i due anziani erano affetti da patologie oncologiche e demenze senili, e prendevano sedativi come il Talofen e il Trittico.
Identificate due vittime di Casoria e Vibonati, somministrava dosi massicce di sedativi agli anziani che assisteva
Secondo quanto raccontato avrebbe cagionato la morte di Gerardo Chintemi somministrandogli una dose letale di farmaci prescritti alla vittima come cura farmacologica per le patologie di cui era affetto. In particolare, durante il periodo di permanenza all’interno dell’abitazione del 96enne, dal 5 dicembre 2023 al marzo 2024, dove svolgeva il ruolo di badante con mansione di assistenza materiale e di somministrazione delle terapie prescritte, per circa venti volte gli avrebbe somministrato una dose quadruplicata (circa 40 gocce) di Talofen e Trittico, potenti sedativi, al fine di cagionarne la morte e “porre fine alle sue sofferenze“.
Stessa sorte per Luigi Di Marzio. Dal mese di agosto 2023 agli inizi del mese di dicembre, il badante per numerose volte avrebbe somministrato una dose quadruplicata (circa 40 gocce) di Talofen e Trittico. Per altro lo stesso Eutizia , è emerso, è paziente oncologico e assumeva tali farmaci, per cui ne conosceva gli effetti letali in caso di assunzione lenta e continua di dosi massicce.