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12 Luglio 2019 - 19:59Un play out giocato tra mille polemiche e disputato un mese dopo la fine del campionato. Un play out al cardiopalma che si è concluso con la salvezza della Salernitana ai calci di rigore e con il Venezia condannato alla C. A qualcuno non sarà bastata neanche l’acqua e zucchero di Lotito per riprendersi, però in tanti domenica 9 giugno hanno messo a rischio le coronarie al Penzo e davanti ai televisori soffrendo fino al verdetto dagli undici metri. Ora diteglielo che era tutto uno scherzo. Che alla fine il Palermo, prima retrocesso all’ultimo posto poi riammesso con penalizzazione, non aveva le carte in regola per giocare in serie B. Oggi il Consiglio Federale ha ufficializzato l’esclusione dei rosanero dalla B e il ripescaggio dei lagunari.
Venezia riammesso in B, dal play out della discordia all’esclusione del Palermo
Niente di sorprendente perché il destino della squadra siciliana era segnato da quando la fideiussione non era stata inoltrata nei termine perentori d’iscrizione con i dirigenti del Palermo che avevano tentato di arrampicarsi sugli specchi parlando di una documentazione inviata alle 23:59 dell’ultimo giorno utile. Resta l’amaro in bocca per una farsa che si sarebbe potuta archiviare molto prima evitando inutile sceneggiate e due partite praticamente rese inutili dal verdetto odierno. Le emozioni di quel drammatico – sportivamente parlando – pomeriggio del Penzo (disertato dai tifosi del Venezia) restano ma obiettivamente si sarebbero dovute evitare. Una lezione che servirà per il futuro? Probabilmente no. Altro che acqua e zucchero… Per rianimare il calcio italiano serve ben altro.